La guerra taglia le stime del Pil, la crescita si fermerà a + 1,5%

L’impatto della guerra in Ucraina ‘porta a rivedere al ribasso le stime di crescita 2022 dell’industria manifatturiera italiana, verso un +1,5% di aumento tendenziale del fatturato deflazionato, dal +4,9% stimato’ in precedenza. E’ quanto emerge dalla 101esima edizione del Rapporto analisi dei settori industriali presentato da Intesa Sanpaolo e Prometeia. A prezzi correnti la stima 2022 viene invece rivista al rialzo, verso un tasso di crescita del 17,9% tendenziale dal +6,9% precedente, ‘come effetto dei forti rincari dei costi di approvvigionamento che, pur affievolendosi gradualmente nel corso dell’anno, resteranno su livelli elevati rispetto alla fase pre-confitto’. Prevista anche pressione sui margini, con una flessione a livello di ebitda nel 2022 all’8,8% dal 9,1% del 2021.

Lo scoppio della guerra, d’altra parte, aveva colto il manifatturiero italiano in un momento positivo, dato che ‘nel 2021 il fatturato ha registrato una crescita del +5,4% sul 2019, a prezzi costanti e del +11,2% a prezzi correnti, superando la soglia record di mille miliardi di euro’. Decisivo, si legge nel rapporto, ‘il traino degli investimenti, soprattutto in costruzioni’ ed e’ stata positiva anche la dinamica dell’export, +12,9% tendenziale a prezzi costanti, ‘con risultati brillanti sui mercati europei, negli Stati Uniti e in Asia, diffusi a tutti i settori’.

‘Le prospettive 2022 sono meno favorevoli per i settori produttori di beni durevoli, Autoveicoli e moto, Elettrodomestici e Mobili, che risentiranno dell’erosione dei redditi indotta dal caro energia’ secondo quanto riportato nella ricerca. Gli ultimi due settori, inoltre, ‘sono anche tra i piu’ esposti verso il mercato russo in termini di export, insieme al sistema moda’. L’outlook per l’anno in corso resta invece positivo ‘per i settori che continueranno a ricevere impulsi dal Pnrr e dagli investimenti gia’ programmati per la transizione green e digitale: Prodotti e materiali da costruzione (+5% tendenziale il fatturato deflazionato 2022), Meccanica (+3,8%), Elettrotecnica (+3,2%) ed Elettronica (+2,4%). Complessivamente, ‘in assenza di ulteriori escalation del conflitto, il manifatturiero e’ atteso crescere del 2,6% medio annuo nel periodo 2023-26, a prezzi costanti, una performance che segna un deciso cambio di passo rispetto al ventennio pre-Covid’.

In ogni caso, avverte il rapporto, ‘cruciale per il raggiungimento di questi risultati sara’ il sostegno offerto dal Pnrr, in termini di risorse e riforme, a cui dovranno affiancarsi significativi piani di investimento da parte delle imprese, per accelerare sul fronte della transizione digitale e ambientale’.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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