L’Abruzzo, a causa di una contrazione del tasso di crescita naturale (-4,7 per mille; 11/mo posizione tra le regioni italiane) e di una scarsa attrattivita’ nei confronti dei flussi migratori (-0,9 per mille, 13/mo posto) riporta un tasso di crescita totale del -5,6 per mille (14/ma posizione), seconda tra le regioni meridionali dopo la Campania. In termini numerici, tale decremento significa la perdita di 7.204 residenti nel 2019. Lo rileva il Cresa, che ha analizzato i dati Istat relativi allo scorso anno. Tra le province abruzzesi – emerge dallo studio – e’ L’Aquila ad assumere, per le contrazioni piu’ evidenti sia sul fronte naturale che su quello da e verso l’estero, l’andamento peggiore, Pescara il migliore. Chieti e’ l’unica provincia a mostrare un valore positivo, sia pur debolmente, dei flussi migratori. L’Aquila perde 2.537 abitanti, Chieti 1.869, Teramo 1.480 e Pescara 1.318.
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