Un fascio di luce si è alzato verso il cielo, da Palazzo Margherita, sede del Comune dell’Aquila, come ponte ideale tra la terra e chi non c’è più. E’ l’immagine simbolo del dolore di una comunità, che si è stretta nel ricordo delle vittime del terremoto del 6 aprile 2009, delle 309 persone che hanno perso la vita in quella notte. “E’ la serata del raccoglimento del dolore che si rinnova – ha detto il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi nel prendere parte alla fiaccolata – però è anche la serata in cui rinnoviamo il nostro impegno per far sì che tutto quello che abbiamo passato, tutto il dolore che abbiamo subìto, tutte le lacrime che abbiamo versato siano di stimolo per costruire una città rinnovata. “Lo dobbiamo – ha aggiunto – a coloro che hanno sofferto i lutti del terremoto, lo dobbiamo a coloro che sono andati anche dopo il terremoto e che hanno diritto di vivere una città che crei le opportunità giuste per chiunque”.
Anche il palazzo dell’Emiciclo si è illuminato con delle luci in omaggio alla notte più lunga per la comunità. Poco dopo le 22, di fronte alla Casa dello studente è partita la fiaccolata commemorativa. “Abbiamo scelto questo luogo – spiega Vincenzo Vittorini a nome dei familiari delle vittime – perché qui sono morti dei giovani che avrebbero dovuto rappresentare il nostro futuro. Purtroppo, quello che è successo li ha uccisi. Questo è un luogo simbolo del nostro dolore. Questi ragazzi rappresentano tutte le 309 vittime”.