Lavoro, con 10mila occupati in meno l’Abruzzo è fanalino di coda in Italia

Tra il IV trimestre 2021 e il IV trimestre 2022, gli occupati subiscono una flessione di 10 mila unità. In valore percentuale il decremento è stato del 2%, in controtendenza con il dato nazionale che ha registrato un incremento dell’1,5%. I dati emergono da un’analisi di Aldo Ronci che ha fotografato la situazione dell’occupazione nella regione con una nota

“Tale flessione posiziona l’Abruzzo all’ultimo posto della graduatoria nazionale ed è il peggior risultato degli ultimi 5 anni. Anche la disoccupazione registra dati poco soddisfacenti con un decremento di 1.000 disoccupati pari al 3,3% con un’intensità pari ad 1/3 di quella nazionale che ha segnato un decremento del 12,1%. Tale decremento posiziona l’Abruzzo al 13° posto della graduatoria nazionale” sostiene Ronci.

A tale allarmante – secondo l’economista – dato del mercato del lavoro nel 2022, si affianca, nello stesso periodo:

  • una dinamica delle imprese che vede l’Abruzzo registrare un incremento percentuale di appena lo 0,36% che è pari alla metà rispetto a quello nazionale dello 0,79% e posiziona l’Abruzzo al penultimo posto della graduatoria nazionale;
  • un andamento dell’export che annota un incremento del 2,1%. Tale incremento è pari ad 1/10 di quello nazionale che è stato del 20,0%, e posiziona l’Abruzzo al terzultimo posto della graduatoria nazionale.

“La fotografia del sistema economico abruzzese conferma che esso si trova in una situazione di oggettiva difficoltà. Tale difficoltà, come già detto altre volte, è da imputare soprattutto al fatto che il sistema produttivo abruzzese è composto per la gran parte da micro imprese che comunque rappresentano il 96% del totale delle imprese e impiegano il 56% degli occupati. Esse hanno problemi di carattere strutturale e una scarsa propensione all’innovazione e pertanto c’è l’esigenza di escogitare iniziative e reperire risorse capaci di promuovere il miglioramento della competitività”, si legge ancora.

“L’unico incremento si realizza in agricoltura (+37,6% a fronte del ‐1,2% nazionale) e conquista il 2° posto della graduatoria delle regioni italiane.  Nell’industria (‐1,8% vs +0%) si posiziona al 12° posto.  Nelle costruzioni (‐6,2% vs 4,5%) e nelle attività di commercio, alberghi e ristoranti (‐ 12,5 vs +1,8%) l’Abruzzo si posiziona all’ultimo posto.  Nel settore dei servizi (+0,1 vs +1,9%) al quartultimo”, conclude Ronci.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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