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Nel primo trimestre di quest’anno il tasso di occupazione in Abruzzo raggiunge il 60,6 per cento, riuscendo ad eguagliare il dato nazionale. L’elaborazione è stata fatta dall’economista Aldo Ronci che sottolinea come tra il quarto trimestre 2022 e il primo trimestre 2023, il numero degli occupati in Abruzzo subisca una flessione di 827 unità. Nel primo trimestre 2022 la flessione è stata di ben 28 mila unità. In termini percentuali gli occupati hanno segnato una flessione dello 0,2 per cento, valore di poco superiore allo 0,1 per cento nazionale. Gli incrementi più elevati si registrano nell’industria (5 mila 368 posti di lavoro in più) e nel commercio, alberghi e ristoranti (3 mila 36 in più). Questi consistenti aumenti si sono verificati in 2 comparti che, nello stesso periodo, registrano una perdita di 94 imprese, per l’industria e nel commercio, alberghi, ristoranti una perdita di 346 imprese. Secondo Aldo Ronci, l’incongruenza potrebbe essere legata al fatto che gli incrementi siano da imputare a numerosi contratti a tempo determinato di breve durata e, dall’altra, che l’incremento degli occupati nei 2 comparti sia stata realizzato dalle medie e grandi imprese e da una combinazione delle stesse. Le flessioni più alte sono state rilevate nel settore dell’agricoltura (meno 5 mila 264) e in quello dei servizi (meno 3 mila 297). Nel primo trimestre 2023 si registra un incremento di 807 disoccupati pari all’1,9 per cento, dato inferiore a quello nazionale che ha segnato un aumento del 4,7 per cento. Nel I trimestre 2023 il tasso di disoccupazione abruzzese si attesta all’8,4 per cento registrando un valore inferiore all’8,5 per cento italiano. I dati elaborati dall’analista provengono dall’Istat e si riferiscono alla rilevazione pubblicata a marzo.
