Lavoro, rischio morti bianche molto più alto per i giovani tra 15 e 24 anni

“Lo scenario definito dalle nostre elaborazioni rileva ancora una diffusa emergenza, da Nord a Sud del Paese. E ciò che preoccupa sempre di più in questa nostra mappatura è, ancora una volta, l’incidenza di mortalità dei giovanissimi lavoratori. Quelli che hanno un’età compresa tra i 15 e i 24 anni: più di tre volte superiore a quella dei colleghi che hanno un’età compresa tra i 35 e i 44 anni. Anche in termini assoluti, poi, la tragicità della situazione delle nuove generazioni è più che evidente. Sono infatti nove su 100 le giovani vittime registrate sul lavoro tra gennaio e febbraio. Stiamo parlando di nove ragazzi con un’età compresa tra i 15 e i 24 anni”. Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, rileva così i dati più drammatici dell’ultima analisi condotta dal suo team di esperti. Nel dettaglio dell’indagine dell’Osservatorio mestrino, infatti, si scopre che l’incidenza di mortalità minima viene rilevata tra i 35 e i 44 anni (pari a 0,9 infortuni per milione di occupati), mentre nella fascia dei più giovani, ossia tra 15 e 24 anni, l’incidenza è più che triplicata e arriva a 3,5 infortuni mortali ogni milione di occupati, ed è ancora più elevata nella fascia dei lavoratori ultrasessantacinquenni (11,6) e nella fascia di lavoratori 55-64enni (6,9). Altrettanto significativo il dato relativo agli stranieri deceduti in occasione di lavoro: sono 10 su 73.

Nel primo bimestre del 2023 è la Lombardia a piangere il maggior numero di vittime (14) in occasione di lavoro; inevitabilmente, del resto, a livello statistico considerando che si tratta della regione con la più alta popolazione lavorativa d’Italia. Seguono: Piemonte (10), Veneto (9), Emilia Romagna (7), Toscana e Puglia (6), Marche (4), Umbria e Campania (3), Sardegna, Liguria, Sicilia e Lazio (2), Abruzzo, Friuli Venezia Giulia e Calabria (1). (Nel report allegato il numero delle morti in occasione di lavoro provincia per provincia). Nel primo bimestre del 2023 è il settore Trasporti e Magazzinaggio a far registrare il maggior numero di decessi in occasione di lavoro: sono 14. Seguito dalle Costruzioni (9) e dalle Attività Manifatturiere (8). La fascia d’età numericamente più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è sempre quella tra i 55 e i 64 anni (33 su un totale di 73). Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro da gennaio a febbraio 2023 sono 3; mentre in 4 hanno perso la vita in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro. Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro sono 10, mentre sono 6 quelli che sono deceduti a causa di un infortunio in itinere. Il lunedì e il mercoledì sono i giorni della settimana in cui si è verificato il maggior numero di infortuni mortali nel primo bimestre dell’anno: rispettivamente con il 20,5% del totale degli infortuni mortali in occasione di lavoro e il 19,2%

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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