Nel 2020 cala la produzione di rifiuti urbani, aumenta la raccolta differenziata

Nel 2020, i rifiuti urbani prodotti in Italia, rilevati dal catasto rifiuti dell’Ispra, sono stati pari a 28,9 milioni di tonnellate. Dalle elaborazioni effettuate, i rifiuti urbani risultano il 3,6 per cento in meno rispetto al 2019, passando da 502,7 a 487,0 kg per abitante. E’ quanto si legge nella nota dell’Istat sulla raccolta differenziata dei rifiuti: comportamenti e soddisfazione dei cittadini e politiche nelle citta’ negli anni 2020-2021. Il calo nella produzione dei rifiuti urbani e’ da attribuire soprattutto alle restrizioni di contrasto ai rischi pandemici che hanno caratterizzato il 2020. La flessione si e’ verificata in tutte le ripartizioni, in modo piu’ consistente nel Centro (-5,4 per cento), seguono Nord (-3,4 per cento) e Mezzogiorno (-2,6 per cento). La raccolta differenziata raggiunge il 63 per cento del totale dei rifiuti urbani nel 2020, 1,8 punti percentuali in piu’ rispetto al 2019. Tuttavia, la crescita rallenta rispetto all’aumento medio annuo rilevato nel triennio precedente (+2,9 punti percentuali). Nel Nord-est si producono maggiori quantita’ di rifiuti urbani (540,6 kg per abitante) ma nel contempo si raggiunge la quota piu’ elevata di raccolta differenziata (73,3 per cento). Seguono il Centro (521,7 kg per abitante), il Nord-ovest (478,8), le Isole (443,6) e il Sud (441,2). Oltre al Nord-est, anche il Nord-ovest, con il 68,7 per cento, supera il target del 65 per cento di raccolta differenziata mentre le altre ripartizioni si attestano decisamente al di sotto: il Centro al 59,2 per cento, il Sud al 55,1 per cento e le Isole al 50,3 per cento. In quest’ultimo caso si rileva pero’ l’incremento maggiore (+3,1 punti percentuali in piu’ rispetto all’anno precedente)

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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