Il futuro pensionistico preoccupa gli abitanti dell’Abruzzo. Solo il 13%, infatti, pensa che riceverà un assegno che gli permetterà di mantenere un tenore di vita adeguato una volta uscito dal mondo del lavoro. La maggioranza (83%) si dice invece pessimista sulla possibilità di contare su una pensione di base adeguata e, di questi, il 40% teme che non avrà nemmeno una pensione o risparmi sufficienti cui attingere per integrarla. Lo evidenzia l’ultima ricerca dell’Osservatorio Sara Assicurazioni.
“Le principali preoccupazioni legate alla quiescenza sono il rischio di non autosufficienza e l’impossibilità di sostenere le spese (56%), il non riuscire ad aiutare la famiglia per carenza di risparmi (26%) e il dover gravare (22%) per le proprie necessità economiche. Circa uno su tre (30%) teme poi di cadere in povertà. Insieme alla visione del domani pensionistico, l’indagine ha fatto emergere una bassa conoscenza dell’argomento tra gli abruzzesi. Circa uno su due (45%), per esempio, non è in grado di definire che cosa sia la previdenza complementare, il 24% non sa che il TFR può essere versato nelle soluzioni previdenziali e il 30% non è a conoscenza dei vantaggi fiscali che queste offrono. L’82% poi non si informa sulle novità riguardanti le pensioni e la riforma del sistema previdenziale. A fronte di questo, tuttavia, oltre un abruzzese su tre (37%) si dice interessato a valutare opzioni per rendere più sicura la condizione economica della propria vecchiaia. Questi dati sono coerenti con la volontà espressa dagli intervistati (65%) di acquisire in futuro un maggior livello di cultura previdenziale e del risparmio e di rivolgersi a consulenti qualificati per le proprie decisioni di investimento. Tra le soluzioni cui guarderebbero per integrare la pensione ci sono i piani individuali pensionistici assicurativi (30%), i conti deposito (24%) e i fondi pensioni aperti o negoziali (22%). Il 22% investirebbe in polizze vita e il 18% sul mercato finanziario” si legge nel report.