Sono 294mila i progetti finora attivati sul PNRR per un valore di 125,9 miliardi, con tre regioni – Lombardia, Lazio e Campania – che assorbono un terzo dei fondi. I dati, rilanciati da un articolo del quotidiano Il Sole 24 Ore, sono contenuti in un dossier del Servizio studi della Camera che, oltre a monitorare i traguardi e gli obiettivi che il governo ha dichiarato raggiunti al 30 giugno scorso, offre un interessato spaccato sulla programmazione nelle diverse regioni, attingendo dai dati aggiornati al 1° luglio sul ReGis, il cervellone telematico con cui il ministero dell’Economia registra l’andamento del Recovery italiano. Le informazioni relative alla territorializzazione della spesa sono però riferite soltanto alle risorse dei progetti attivati a fine giugno (compresa la quota parte degli interventi transregionali), per questo inferiori rispetto al totale dei 194,4 miliardi di finanziamenti Ue destinati all’Italia.
Secondo il rapporto pertanto, «non rappresentano ancora i dati definitivi da considerare ai fini del rispetto del vincolo di destinazione di almeno il 40% delle risorse Pnrr alle regioni del Mezzogiorno». Per quanto riguarda l’Abruzzo, sono 8.955 i progetti attivati con una mobilitazione di risorse pari a 2,988,7 milioni di euro. Nell’articolo si evidenziano anche “Le regioni in cui i capoluoghi non sono i destinatari della maggior quota di risorse sono l’Abruzzo, dove Chieti sorpassa L’Aquila, la Calabria (con Catanzaro terza dopo Cosenza e Reggio Calabria), il Friuli Venezia Giulia (prima di Trieste c’è Udine), la Sicilia, con Catania che sorpassa Palermo, e il Veneto, dove Venezia è superata da Verona, Vicenza e Padova. Roma, al contrario, si conferma un asso pigliatutto: sui 12,5 miliardi per i progetti nel Lazio, ben 9,5 gravitano intorno alla Capitale”.
La ripartizione dei fondi nelle prime sei Missioni (dalla rilevazione è esclusa la settima, dedicata al RepowerEu) mostra i filoni privilegiati nei differenti territori. In Lombardia va il 15% delle risorse complessive impegnate per la transizione ecologica (5,6 miliardi su 37,9), ma anche la dote più alta delle Missioni 4 (istruzione e ricerca), 5 (coesione e inclusione) e 6 (salute), con rispettivamente 3,8 miliardi, 1,6 miliardi e quasi 2 miliardi. Sulla digitalizzazione, dopo il Lazio che assorbe il 20% dei fondi (2,9 miliardi su 14,6), si punta soprattutto in Campania, con 1,2 miliardi. Mentre la rivoluzione verde, dopo la Lombardia, è obiettivo prioritario in Emilia-Romagna, con progetti per 3,9 miliardi (ben il 47% degli 8,4 miliardi destinati al territorio), e di nuovo nel Lazio, con 3,1 miliardi. Il Veneto primeggia, invece, nella Missione 3, infrastrutture per una mobilità sostenibile: vanta misure per 3,6 miliardi, il 16,5% dei 21,9 miliardi attribuiti al settore e il 34,4% dei fondi nella regione. A seguire ci sono il Piemonte, con 2,5 miliardi, e la Campania, con 2,2 miliardi. Ma è in Liguria che c’è la maggiore concentrazione di fondi sulle infrastrutture: 2,1 miliardi su 4,9 totali nella regione (il 43,5%)