Rapporto Bes, la fotografia degli italiani

La fiducia nelle istituzioni mostra qualche segnale di ripresa e dopo anni si interrompe anche quella che aveva assunto i connotati di una fuga dalle attivita’ di partecipazione civica e politica. Ma i partiti in pagella prendono “3-” anche se sono sono in buona compagnia, visto che neppure il sistema giudiziario arriva alla sufficienza. Promosse invece le forze dell’ordine, con i vigili del fuoco che prendono un 8 pieno. A fotografare le opinioni degli italiani e’ l’Istat col rapporto sul Bes, il Benessere equo e sostenibile.

In tutto sono dodici le dimensioni considerate e nel complesso, dice l’Istat, nell’ultimo anno c’e’ stato un miglioramento. L’ottimismo e’ cresciuto, con il Nord che fa da traino. Il lavoro e la sua compatibilita’ con la famiglia continuano a essere pero’ tasti critici. A risentirne sono principalmente i giovani e tra loro le classi d’eta’ piu’ vicine alla fascia adulta. L’Istat calcola in quasi due milioni gli under35 in condizioni di sofferenza, ovvero a cui mancano due o piu’ dimensioni del benessere (dalla salute al lavoro, dalla sfera sociale a quella territoriale, passando per l’istruzione). Rispetto agli anni passati si registra addirittura un peggioramento, con i ragazzi che non sarebbero piu’ sollevati neppure dalle relazioni sociali. Almeno c’e’ la speranza di vivere sempre piu’ a lungo. Nel 2018 si e’ raggiunto il massimo storico: 82,3 anni (80,9 anni per gli uomini e 85,2 anni per le donne). Ma la maggiore longevita’ femminile si accompagna “a condizioni di salute piu’ precarie”. Ad esempio una signora di 65 anni puo’ contare di andare avanti altri 22,5 anni, ma di questi 12,7 anni con “limitazioni nelle attività”.

Fin qui le medie nazionali, se si va a guardare quel che succede sul territorio si scopre che la probabilita’ di mantenersi in buono stato al Nord e’ piu’ alta di 3 anni rispetto al Mezzogiorno. Divari che si ritrovano anche tra i giovanissimi. Tra i ragazzi del secondo anno delle scuole superiori quasi uno su tre non ha la sufficienza in italiano, quota che sale a uno su quattro al Sud. E simile proporzione si ritrova nella matematica: al Mezzogiorno e’ sotto il 41,9% in italiano e il 53,5% in matematica. Percentuali che a prescindere dal territorio fanno comunque riflettere. Non a caso e’ aumentato il numero di coloro che non conseguono il diploma delle superiori. Eppure l’istruzione e’ la leva che sembra stare dietro ogni dimensione del benessere. Certo, sulla felicita’ esercita un peso considerevole la componente economica, in primis il reddito, ma sottolinea l’Istat, “in misura minore rispetto ad altre caratteristiche come il titolo di studio”.

Basti pensare che “la propensione a essere molto soddisfatti della vita e’ circa il triplo tra i laureati rispetto a coloro che posseggono al massimo la licenza secondaria inferiore”. Il tutto in un’Italia piu’ ‘green’, anche se non abbastanza considerando la raccolta differenziata dei rifiuti, per cui gli obiettivi Ue sono lontani. Invece sono stati raggiunti, e in anticipo, i target sulle rinnovabili. Diminuisce poi il consumo del suolo e l’abusivismo. Intanto, fa sapere sempre l’Istat, il mercato del mattone mostra segnali di risveglio, con i prezzi delle abitazioni che tornano in positivo dopo quasi tre anni. Benessere, stando al rapporto Bes, significa pero’ anche sicurezza. Il tasso degli omicidi si riduce nel 2018 ma non per le donne. A riguardo l’Istat sottolinea come la maggior parte dei femminicidi avvenga per mano di partner o ex

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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