Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio (FdI), ha firmato il decreto con il quale ha rimosso dall’incarico l’assessore Mauro Febbo (Fi), assumendo temporaneamente le deleghe a lui attribuite, tra le altre quelle al turismo e alle attivita’ produttive. A chiedere la testa di Febbo era stata la Lega, azionista di maggioranza della coalizione al governo dal febbraio dello scorso anno, dopo le elezioni comunali perse a Chieti. Secondo la Lega Febbo era reo di aver spaccato, insieme al gruppo comunale azzurro, il centrodestra, e di aver appoggiato al primo turno delle elezioni di Chieti, dove era candidato il leghista Fabrizio Di Stefano, una lista civica trasversale guidata da Bruno Di Iorio, nella quale c’erano pezzi di centrosinistra. Il presidente Marsilio ha ringraziato Mauro Febbo per “l’ottimo lavoro svolto e la collaborazione dimostrata in ogni momento, certo che sapra’ assicurare il suo contributo all’azione di governo dai banchi della maggioranza in Consiglio regionale”.
“Ne prendo atto e con serenita’ andro’ a ricoprire il ruolo di presidente del gruppo consigliare di FI garantendo il mio impegno impegno nell’interesse del nostro Abruzzo e della sua comunità”. E’ la reazione di Mauro Febbo alla comunicazione di revoca delle deleghe da assessore da parte del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio. “Dieci mesi fa – ricorda in una nota – quando comunicai a tutti e a tutti i livelli la mia decisione di assumere un posiziona elettorale civica nella mia Citta’ avevo messo ‘in conto’ che mettevo in discussione anche le mie ambizioni personali nell’ interesse unico della mia Citta’. I fatti e il risultato elettorale mi hanno dato ragione, quello che non mi rammarica e’ che di fronte alle conseguenze di una pandemia che sta colpendo il sistema sanitario nazionale (e mondiale) ed economico (regionale, nazione e mondiale) ci si concentrasse su queste problematiche e su come intervenire”.
Domani alle 15 il governatore, Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia, ha convocato un summit con i coordinatori regionali di Fi, della stessa Fdi e della Lega, azionista di maggioranza della coalizione che ha chiesto ed ottenuto la testa di Febbo che torna in consiglio regionale. Dall’assemblea esce il consigliere regionale azzurro Daniele D’Amario, subentrato all’ormai ex assessore nel marzo del 2019 in virtu’ della legge regionale che permette la surroga degli assessori. Il tutto allo scopo di condividere il nuovo assetto e far ripartire l’azione della maggioranza, finora segnata da una serie di liti e scontri tra alleati, alle prese con la gravissima emergenza sanitaria ed economica legata al covid: in sostanza, un rimpasto di uomini e di deleghe anticipato di qualche mese, visto che un “tagliando” era previsto per il prossimo mese di febbraio, alla scadenza dei primi due anni di mandato. Proprio per parlare del futuro assetto, il coordinatore regionale della Lega, il deputato aquilano Luigi D’Eramo, stamani in una riunione a Roma per valutare con i vertici nazionali.
Intanto, si fanno largo varie ipotesi, caldeggiate da piu’ parti: una delle piu’ accreditate vuole in Giunta al posto di Febbo, l’attuale sottosegretario alla presidenza, Umberto De Annuntiis, consigliere regionale della provincia di Teramo. Al suo posto, come sottosegretario subentrerebbe il capogruppo della Lega in Consiglio, Pietro Quaresimale, che, a sua volta, verrebbe sostituito dal consigliere salviniano Emiliano Di Matteo, come responsabile del gruppo. In questo caso, D’Amario rimarrebbe fuori e ci sarebbe una diversa geografia territoriale: la provincia di Chieti perderebbe un assessore (ci sarebbe il solo Nicola Campitelli, salviniano), mentre a Teramo ce ne sarebbero due (De Annunitiis e l’esterno Piero FIoiretti, della Lega, piu’ il nuovo sottosegretario Quaresimale. Ma Forza Italia ha avanzato una ipotesi che prevede il “salvataggio” di D’Amario, proposta bocciata dalla Lega: D’Amario in giunta al posto di Febbo come assessore esterno, e il teramano Quaresimale al posto del teramano Fioretti, della Lega, che sarebbe fuori dai giochi. Se Quaresimale diventasse assessore al suo posto in Consiglio subentrerebbe Simona Cardinali.