Studio Cgia, sono 105.923 le persone in povertà energetica in Abruzzo

Più piccole sono le imprese e più pagano il gas: esattamente il doppio. E’ quanto emerge da una indagine della Cgia di Mestre. Per quanto riguarda le bollette relative all’energia elettrica, invece, “solo” il 55% in più. Oltre 2,3 milioni le famiglie in povertà energetica. Tra le più a rischio scorgiamo quelle dove il capofamiglia è un lavoratore autonomo Mettendo a confronto i costi energetici delle piccole con quelli delle grandi imprese, emerge un differenziale “spaventoso” che penalizza enormemente le prime, scrive la Cgia di Mestre.

“I dati 2023 dell’Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica (OIPE) sono evidentissimi. Quasi 2,4 milioni di famiglie italiane si trovano in povertà energetica (PE). Stiamo parlando di 5,3 milioni di persone che vivono in abitazioni poco salubri, scarsamente riscaldate d’inverno, poco raffrescate d’estate, con livelli di illuminazione scadenti e con un utilizzo molto contenuto dei principali elettrodomestici bianchi” scrive la Cgia. A livello territoriale la situazione più critica si verifica in Calabria, dove il 19,1 per cento delle famiglie, composte da quasi 349mila persone, si trovava in condizioni di PE. Seguono la Basilicata (17,8 per cento) il Molise (17,6 per cento), la Puglia (17,4 per cento) e la Sicilia (14,2 per cento). Le regioni, invece, meno interessate da questo fenomeno sono il Lazio (5,8 per cento del totale delle famiglie), Friuli Venezia Giulia (5,6 per cento) e, in particolare, Umbria e Marche (entrambe con il 4,9 per cento). Due anni fa, il dato medio nazionale era pari al 9 per cento. In Abruzzo sono 105.923 le persone in povertà energetica. 

Se per le bollette dell’energia elettrica gli artigiani, gli esercenti, i negozianti e i piccoli imprenditori pagano il 55 per cento in più delle grandi industrie manifatturiere e/o commerciali, per quelle del gas addirittura il doppio. Nel 2024 le piccole aziende hanno pagato il gas mediamente 99,5 euro a Megawatt-ora (MWh) e le grandi 47,9 euro. Rispetto al 2022, quando il differenziale era del 33 per cento, negli anni a venire la forbice è tornata ad allargarsi, sebbene i prezzi della materia prima siano scesi. Rispetto ai nostri principali concorrenti commerciali, solo la Francia presenta un costo del gas, pari a 103,9 euro al MWh, superiore al nostro. Germania (95 euro) e soprattutto la Spagna (48,5 euro) beneficiano di costi inferiori. Per le nostre grandi imprese, invece, il confronto è meno impietoso; solo in Germania il costo del gas è superiore al nostro.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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