Svimez, mezzo milione di nuovi poveri al Sud a causa dello shock inflazionistico

A causa dei rincari dei beni energetici e alimentari l’incidenza delle famiglie in poverta’ assoluta potrebbe crescere di circa un punto percentuale salendo all’8,6%, con forti eterogeneita’ territoriali: +2,8 punti percentuali nel Mezzogiorno, contro lo 0,3 del Nord e lo 0,4 del Centro. Sono le stime del 49esimo Rapporto Svimez 2022, presentato alla Camera dei deputati. In valori assoluti Svimez calcola 760 mila nuovi poveri causati dallo shock inflazionistico (287 mila nuclei familiari), di cui mezzo milione al Sud. In base alle stime Svimez, l’aumento dei prezzi di energia elettrica e gas si traduce in un aumento in bolletta annuale di 42,9 miliardi di euro per le imprese industriali italiane; il 20% circa (8,2 miliardi) grava sull’industria del Mezzogiorno, il cui contributo al valore aggiunto industriale nazionale e’ tuttavia inferiore al 10%.

La crisi inflazionistica – spiega Svimez – presenta rischi concreti per la sostenibilita’ dei bilanci di famiglie e imprese, con effetti piu’ allarmanti nel Mezzogiorno. Con riferimento alle famiglie, a subire maggiormente le conseguenze dei rincari della bolletta energetica e dei beni di prima necessita’ sono i nuclei a reddito piu’ basso, per i quali l’incidenza dei costi “incomprimibili” arriva a coprire circa il 70% dei consumi totali. Queste famiglie sono maggiormente concentrate nel Sud Italia. In base ai dati Istat 2021, infatti, una famiglia su tre residente nel Mezzogiorno si colloca nel primo quintile di spesa equivalente (presenta una spesa media mensile minore o uguale alla spesa media del 20% piu’ povero di tutte le famiglie italiane). Nelle altre aree del Paese, la percentuale e’ nettamente inferiore: le famiglie collocate nel primo quintile di spesa sono circa il 13% nel Nord e poco piu’ del 14% nel Centro.

Considerando l’inflazione acquisita per l’anno in scorso dell’8% per tutte le voci di spesa (dato previsionale Istat riferito a ottobre 2022), si osserva un incremento dell’8,9% per i beni alimentari e del 34,9% per la voce “abitazione, acqua, elettricita’ e spesa per combustibili”. La maggiore esposizione delle regioni meridionali allo shock inflazionistico emerge anche da una stima del numero dei nuclei familiari a rischio poverta’ assoluta. La Svimez stima un aumento dell’incidenza della poverta’ assoluta di 2,8 punti percentuali nel Mezzogiorno contro lo 0,4 del Nord e lo 0,5 del Centro. Il risultato stimato per il Sud e’ spiegato essenzialmente dalla maggiore diffusione nelle regioni meridionali di famiglie piu’ numerose (numero di componenti maggiore di 3) e con minori a carico per le quali il rischio poverta’ e’ segnatamente piu’ elevato rispetto ai nuclei piu’ ridimensionati.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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