Welfare, analisi di Cna sul divario tra professioniste e dipendenti

“Ancora troppe sono le agevolazioni volte alla parità che riguardano esclusivamente il lavoro dipendente in termini di diritti, tutele e garanzie, le più trascurate sono piccola impresa e lavoro professionale femminile”, fatto che crea divario sociale ed economico. E’ solo un passaggio dell’articolato intervento di Mariella Triolo, presidente nazionale di Cna Impresa Donna, all’Abruzzo Economy Summit. Secondo l’ultima classifica Ocse del 2022, l’Italia è al primo posto nella classifica mondiale dei Paesi che garantiscono ottimo equilibrio tra vita professionale e vita privata, ma, sottolinea Triolo, il rapporto ha preso come indicatori principali “le ore di lavoro’ e i momenti dedicati al tempo libero considerando che in Italia solo il 3% dei lavoratori lavora per 50 o più ore a settimana, contro la media degli altri Paesi Ocse del 10%. A mio avviso non si è tenuto conto che per bilanciare ore di lavoro e di impegni familiari spesso le donne ricorrono a un part-time, con conseguente diminuzione dello stipendio”. Per la presidente di Cna Impresa Donna è importante ricordare “che il welfare crea occupazione, dunque economia e non può più essere considerato una necessità solo al femminile, ma piuttosto elemento cardine del nostro modello sociale e di sviluppo”. Pensa, quindi, alle famiglie con minori e anziani: per loro, “oltre ad aumentare la rete di servizi, andrebbe introdotta una misura che consenta il recupero in dichiarazione dei redditi del costo sostenuto per acquistare questi servizi”. “Artigianato, piccola impresa e attività professionale offrono significative opportunità alle donne, perché danno maggiore autonomia di organizzazione dei tempi. Tuttavia, non mancano difficoltà in merito a conciliazione e welfare”. Tra le proposte per mettere sullo stesso livello il lavoro imprenditoriale e quello dipendente vi sono normative di aiuto come legge 104, copertura della maternità, congedo parentale per l’imprenditrice e l’imprenditore, ampliamento del congedo parentale maschile; voucher di spesa. Nell’ambito della Missione 5 del Pnrr, Componente 1, investimento 1.2 “Creazione di imprese femminili”, ricorda Triolo, sono state destinate risorse al finanziamento del Fondo a sostegno dell’impresa femminile, del progetto Nito-On; del progetto Smart&Start, ma non è stato sufficiente”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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