Wwf traccia il bilancio dell’attività 2019 in Abruzzo, si punta al raddoppio del numero di orsi marsicani

“Un anno di grande impegno per le quattro organizzazioni locali, le sei Oasi, i Centri di Educazione Ambientale e i nuclei di vigilanza del Wwf presenti nella nostra regione. Diversi obiettivi importanti sono stati centrati, ma permangono questioni di fondo irrisolte, mentre continua a mancare un impegno reale e concreto nella lotta ai cambiamenti climatici e verso uno sviluppo veramente sostenibile”. Lo afferma il Wwf Abruzzo nel fare un bilancio per l’ambiente e la natura del 2019. “Il bilancio – sottolineano all’associazione – non puo’ non iniziare da uno dei simboli della nostra regione: l’Orso bruno marsicano. Il 2019 e’ stato l’anno del lancio, con un convegno nazionale a Roma, della campagna Wwf ‘Orso 2×50′ che punta al raddoppio dell’esigua popolazione di orso marsicano entro il 2050”. Altro simbolo della natura abruzzese su cui si e’ impegnato il Wwf e’ il fratino, “piccolo trampoliere che sopravvive sul litorale della nostra regione minacciato dalle attivita’ dell’uomo sempre piu’ invasive. Nel 2019 – ricorda l’associazione – e’ proseguito il progetto Salvafratino Abruzzo promosso dall’Area Marina Protetta Torre del Cerrano e dal Wwf Abruzzo. Tantissime le attivita’ di promozione e conservazione a favore della specie che ha segnato nel 2019 un miglioramento rispetto all’anno precedente: 43 nidi individuati lungo gli oltre 100 km di costa con un successo di schiusa del 51%. Numeri tuttavia ancora troppo bassi che impongono anche nei prossimi anni un lavoro sempre piu’ intenso”. 

Ricordando che e’ stata consolidata la propria rete di guardie volontarie, il Wwf ripercorre le “grandi battaglie ambientali” portate avanti, come quella sul Metanodotto Snam e sulla centrale di Sulmona, quella a tutela dell’acquifero del Gran Sasso, quella su Bussi, la cui bonifica “resta ferma”, quella contro le nuove costruzioni nella zona del Megalo’ e quella contro la terza discarica in contrada Santa Lucia ad Atri (Teramo). “Non sono stati risolti i problemi di inquinamento ed erosione dei corsi d’acqua cosi’ come quella dell’operativita’ di tanti depuratori”, sottolinea l’associazione, cosi’ come “nelle ultime settimane dell’anno le mareggiate hanno inoltre messo a nudo la fragilita’ della costa”. “Tante altre sono state le vertenze che hanno visto impegnato il Wwf abruzzese nel 2019 e ancora di piu’ le attivita’ di promozione, formazione ed educazione ambientale – dice il vicepresidente nazionale, Dante Caserta – Sommando tutte le iniziative, possiamo dire con orgoglio che sono stati organizzati almeno due o tre eventi a settimana: convegni, incontri pubblici, giornate di pulizia delle spiagge, laboratori didattici, corsi di formazione, escursioni, viste guidate, attivita’ di campo. Il tutto svolto grazie al lavoro dei volontari. Senza gli attivisti non potremmo fare tutto quello che da anni realizziamo in questa regione”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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