Ance, recupero e riqualificazione energetica valgono 36 miliardi

Un saldo positivo nel Paese per 36 miliardi di euro. Il recupero e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio con una stima dell’impatto delle misure di incentivazione ha visto numeri molto positivi nell’ambito di un Dossier del Servizio Studi della Camera dei deputati a cura del Cresm. Lo rende noto l’Ance Abruzzo presieduta da Antonio D’Intino in una nota in cui si fa notare come gli incentivi si confermano la leva per la ripresa e lo sviluppo del settore, con ripercussioni importanti sul PIL nazionale. Per quanto riguarda l’Abruzzo, al 31 ottobre, si rilevano 350,4 milioni di euro di lavori con un indice di densita’ di 452 edifici interessati su 100mila. Si ripete un meccanismo collaudato nella precedente crisi delle costruzioni che aveva visto un’inversione di tendenza, a partire dal 1998 e fino al 2007, proprio grazie all’introduzione delle agevolazioni per le ristrutturazioni edilizie.

Ora – si legge nella nota dell’Ance – dobbiamo avere il coraggio di rendere i bonus strutturali, per permettere agli attori – proprietari, imprese e produttori di poter pianificare. Il Dossier riporta una analisi lucida circa il rapporto, nel periodo di vigenza, tra costi e benefici sull’impiego degli sgravi fiscali per gli interventi di recupero e riqualificazione edilizia e perviene a conclusioni molto incoraggianti, senza sottovalutare la gravosita’ degli investimenti pubblici. Ma e’ opportuno evidenziare i diversi segnali incoraggianti che emergono dal rapporto e che certificano la valenza di questi provvedimenti di incentivazione fiscale, quale contributo fondamentale per il rilancio del comparto edilizio e produttivo, per investimenti in prodotti e tecnologie innovative, con effetti benefici di lungo periodo sui conti dello Stato, in considerazione dell’effetto sul prodotto interno lordo, sull’emersione dell’economia sommersa, sulla domanda di profili professionali, innovativi e tradizionali del settore, sull’impatto sulle politiche energetiche e ambientali. Il Dossier, non a caso, e’ una anticipazione a stralcio di una parte del rapporto sulla rigenerazione urbana, in uscita a gennaio 2022. Una prima valutazione dell’impatto economico, effettuata sulla spesa sostenuta stimata per gli anni 1998-2021, utilizzando il procedimento di stima per l’intera durata degli incentivi fiscali in termini di defiscalizzazione, dal 1998 al 2031, presenta, infatti, un saldo negativo a carico dello stato di 48,8 miliardi di euro che, attualizzato, risulta pari a 31,16 miliardi. L’analisi del Dossier ha pero’ il pregio di superare questa mera operazione economico contabile nel rapporto tra costi e ricavi, misurata con le minori entrate fiscali, e mette sul piatto della bilancia anche il peso del bilancio sociale, occupazionale ed energetico, l’aumento di gettito IRES ed IVA, maggiori imposte sulle attivita’ generata dagli incentivi, tutti valori positivi che scaturiscono dalla realizzazione dei lavori e contribuiscono in maniera determinante alla formazione del PIL. In questa prospettiva, il saldo per il sistema economico del Paese risulta positivo per 36 miliardi di euro.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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