“Io sento, da romano che giunge all’Aquila da fuori, che c’e’ una grande vivacita’ culturale, c’e’ una sete di bellezza e di arte. Il teatro – speriamo che ci venga riconsegnato tra un paio d’anni, si spera – deve tornare a essere il luogo di incontro della comunita’, deve ritornare a ricreare anche quel tessuto di persone che si ritrovano, che si interrogano su determinati argomenti. Il teatro ovviamente e’ il cuore culturale dell’Aquila”. Lo ha detto oggi Simone Cristicchi direttore artistico del Teatro Stabile d’Abruzzo all’Aquila, a Pescara per ricevere il Premio Aligi all’interno della kermesse culturale D’Annunziana. “Io credo che l’arte possa diventare un amplificatore, una cassa di risonanza. Il microfono e’ un’arma potentissima. Ho sempre sentito la grande responsabilita’ di parlare a tante persone e quindi attraverso quello strumento cerco di mettere in luce delle realta’ che vengono poco spesso frequentate, poco spesso pubblicizzate. E quindi la malattia mentale, eventi storici del nostro passato, ma anche temi importanti a quanto pare come quello della felicita’”, ha concluso Cristicchi.
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