Bimbo morto sul campo di calcio, assolto il medico

Per la morte di Marco Calabretta, bambino di nove anni, di Pineto, che perse la vita sul campo di calcio il 25 settembre 2015 per una fibrillazione ventricolare il medico del 118 è stato assolto al termine del rito abbreviato davanti al gup Domenico Canosa, e’ stato assolto con la formula “perche’ il fatto non sussiste”. 

Al momento della tragedia il piccolo Marco stava giocando sul campo di calcio di Pineto insieme ai suoi compagni di squadra, quando avverti’ un malore accasciandosi a terra. A stroncarlo, secondo l’autopsia, una fibrillazione ventricolare provocata da una malformazione congenita. All’epoca la Procura aveva inizialmente iscritto nel registro degli indagati sia il professionista che aveva rilasciato il certificato di idoneita’ sportiva che il medico del 118, chiedendo successivamente l’ archiviazione per entrambi. Secondo la perizia disposta all’ epoca dal pm, infatti, la patologia di cui soffriva il bambino poteva essere diagnosticata, solo con un ecocardiogramma, esame non previsto in caso di rilascio di certificato di idoneita’ sportiva per attivita’ non agonistica. Da qui la richiesta di archiviazione per il medico che gli aveva rilasciato il certificato, che aveva regolarmente eseguito l’elettrocardiogramma previsto dalla normativa. Per quanto riguarda invece il medico del 118, la Procura aveva inizialmente ipotizzato un’omissione per non aver utilizzato, al momento dei soccorsi, il defibrillatore presente sull’ambulanza. Successivamente per lo stesso medico era stata richiesta l’archiviazione, sempre sulla scorta della perizia rimessa dai consulenti della Procura. Nel corso del rito abbreviato erano stati ascoltati dal gup alcuni testimoni tra cui un autista infermiere che si trovava sulla prima ambulanza, e che aveva sostenuto l’utilizzo nell’immediatezza del defibrillatore.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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