Blitz contro lo spaccio nel pescarese

 I finanzieri del Comando Provinciale di Pescara stanno notificando un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di 15 persone coinvolte in un’attività di spaccio attiva e ramificata nella città di Pescara. Per l’esecuzione del provvedimento, fin dalle prime luci dell’alba, è stato dispiegato un dispositivo di oltre 50 militari, con l’ausilio di unità cinofile. Le 15 persone, destinatarie di misure cautelari personali, di cui 9 in carcere, 1 ai domiciliari e 5 al divieto di dimora nel comune di Pescara, sono state eseguite nei confronti di 8 cittadini senegalesi, 6 marocchini e un nigeriano, fra Pescara, Montesilvano e alcune zone del Foggiano dove alcuni indagati si erano spostati. Degli indagati solo 5 erano in regola con il permesso di soggiorno. Il provvedimento e’ stato emesso dal Gip Gianluca Sarandrea su richiesta del Pm Valentina D’Agostino. L’attivita’ operativa dei finanzieri, eseguita nell’ambito dell’operazione denominata “Santa Caterina”, ha visto portate a termine 7 arresti in flagranza di reato, per spaccio di sostanze stupefacenti, la denuncia di altre 20 persone e il sequestro di 4,5 kg di droga (cocaina, hashish e marijuana) e 3900 euro in contanti. Le indagini delle Fiamme Gialle iniziarono la scorsa primavera nel centro di Pescara dove fu individuato un gruppo di cittadini extracomunitari, gravitanti nella zona di piazza Santa Caterina (da qui il nome all’operazione), molto attivi nello spaccio di droga, anche in pieno giorno e anche davanti a passanti. Nel corso delle indagini era anche emerso che nel giugno del 2016, fu utilizzato anche il contro soffitto di un bagno di una sala Bingo per occultare lo stupefacente. La Sala Bingo fu poi oggetto della misura della sospensione della licenza di pubblico esercizio.

Il tenente colonnello Michele Iadarola, comandate del Nucleo Provinciale di Polizia Tributaria ha spiegato che “I soggetti spesso avevano addosso la singola dose da vendere e per questo e’ stato oltremodo difficile agire e per questo abbiamo dovuto far ricorso a riprese video e osservazioni. Per quanto concerne gli acquirenti, si tratta nella stragrande maggioranza di italiani. In ultimo, trattandosi gli indagati quasi tutti di persone senza fissa dimora, non e’ stato semplice fermarli”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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