Diga di Chiauci, verrà chiesto lo stato di emergenza

Verra’ richiesto lo stato di emergenza nazionale per il territorio del vastese senz’acqua: lo ha annunciato, nel corso del tavolo di crisi per l’emergenza idrica tenutosi in Comune a Vasto, il capo del Dipartimento delle Opere Pubbliche della Regione Abruzzo Emidio Primavera, che domani sara’ a Roma all’Osservatorio Risorse Idriche e chiedera’ l’apertura di un apposito iter procedurale. Della questione e’ stata investita la Regione Abruzzo dopo l’adozione del decreto n. 49 del 25 agosto scorso, a firma del presidente Luciano D’Alfonso, a seguito del grido d’allarme lanciato dai sindaci di Vasto e San Salvo, Francesco Menna e Tiziana Magnacca, per la situazione denunciata dal commissario del Consorzio di Bonifica Sud, Franco Amicone, con l’invaso della diga di Chiauci (Isernia) senza acqua a causa della siccita’ degli ultimi mesi. All’incontro erano presenti il presidente della Sasi, Gianfranco Basterebbe, l’amministratore delegato dell’Ater Servizi, Giuseppe Cellucci, il vice prefetto di Chieti Giovanni Giove, il commissario del Consorzio di Bonifica Amicone e il responsabile della Protezione civile regionale Silvio Liberatore.

Con la diga di Chiauci a secco l’unica fonte di rifornimento e’ dato dal rilascio dell’acqua del fiume Trigno che giunge a valle con una quantita’ non sufficiente ai fabbisogni giornalieri di San Salvo Marina, Vasto Marina e di parte di Montenero di Bisaccia, senza dimenticare la zona industriale di San Salvo. Informazioni fornite questa mattina nell’aula consiliare del Comune di Vasto nel corso del tavolo di crisi per l’emergenza di crisi convocato dal sindaco di Vasto e dalla sua collega di San Salvo, Tiziana Magnacca. Rispetto ai mille litri al secondo rilasciati dalla scorso 20 giugno dal Consorzio di Bonifica Sud, che gestisce l’invaso di Chiauci, ne arrivano sulla costa una ottantina di litri. Da qui la necessita’ di correre ai ripari sperando che quanto prima venga a piovere, anche se le previsioni meteo non annunciano acqua per questa settimana. Il responsabile regionale della Protezione civile Silvio Liberatore ha segnalato che sono gia’ a disposizione autobotti dell’Esercito, ma resta il problema di capire chi dovra’ pagare il carburante, vitto e alloggio dei militari in quanto il decreto dello scorso 25 agosto firmato dal Presidente della Regione Abruzzo non prevede questa circostanza. Trasporto d’acqua con le autobotti che sarebbe sempre un provvedimento tampone. 

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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