Fallimento Sogesa, chiesto il rinvio a giudizio per 8 persone

A cinque anni dal fallimento di Sogesa, la societa’ operativa di Cirsu che si occupava della raccolta dei rifiuti nei comuni soci (quelli di Giulianova, Bellante, Roseto, Morro d’Oro, Notaresco e Mosciano) la Procura di Teramo chiede il rinvio a giudizio per 8 persone. Sotto accusa tutta una serie di atti compiuti nel corso della trasformazione di Sogesa da societa’ mista pubblico privata a societa’ a capitale interamente pubblico in seguito all’acquisto, da parte di Cirsu, delle quote di AIA (societa’ del gruppo Deco). All’epoca, infatti, secondo la Procura (titolare del fascicolo il pm Stefano Giovagnoni) Sogesa avrebbe vantato nei confronti di Cirsu crediti per oltre tre milioni di euro. Crediti disconosciuti dal Cirsu, la cui governance a quel punto coincideva perfettamente con quella di Sogesa, che con un accordo transattivo e una consulenza richiesta ad hoc avrebbe occultato, secondo gli inquirenti, i reali importi dovuti a quest’ultima riconoscendole crediti per appena 431mila euro circa. Un duro colpo per le casse di Sogesa, che di li’ a poco sarebbe stata dichiarata fallita. La Procura contesta l’accusa di bancarotta, questa volta di tipo preferenziale, anche all’ex presidente del cda di Sogesa e all’ex amministratore delegato di Sogesa perche’ prima della procedura fallimentare, in un momento in cui Sogesa versava gia’ in uno stato di decozione finanziaria, avrebbero eseguito pagamenti in favore di Deco per oltre 689mila euro. Accusa contestata in concorso anche all’allora presidente del cda e amministratore delegato di Deco spa che secondo l’accusa era a conoscenza dello stato di dissesto in cui versava all’epoca Sogesa, partecipando l’azienda al capitale della societa’ attraverso L’Aia.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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