Omicidio Carlini, il testimone chiave conferma le sue accuse

Ha confermato le dichiarazioni rese agli investigatori il testimone chiave nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Anna Carlini, la donna pescarese di 33 anni che il 30 agosto del 2017 fu rinvenuta senza vita nel tunnel della stazione. Il testimone è stato ascoltato dal gip del tribunale di Pescara Nicola Colantonio, in sede di incidente probatorio. Presenti, in aula, il padre e la sorella della vittima, assistiti dall’avvocato Carlo Corradi. Il testimone ha riconosciuto, tramite materiale fotografico, i due rumeni indagati,  entrambi accusati di concorso in omicidio e abbandono di persona incapace, con il primo che deve rispondere anche del reato di violenza sessuale. Come già dichiarato agli investigatori, il testimone, che era presente sul posto, ha riferito che quella sera, “tra mezzanotte e l’una del mattino”, mentre stava guardando un film sul suo smartphone, vide uno dei due”mentre era intento a sollevare la donna che era sdraiata a terra, per adagiarla sul lettino da spiaggia ove poco prima era lui sdraiato e, dopo essersi sincerato che nessuno lo stesse guardando”, salì addosso alla vittima e approfittò di lei. “Le dichiarazioni di oggi – sottolinea l’avvocato Corradi – confermano in pieno l’impianto accusatorio”. Oggi il gip avrebbe dovuto ascoltare anche un altro testimone  che però si trova in Portogallo e ha dato la disponibilità a comparire in aula il prossimo il 13 febbraio. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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