Perdonanza Celestiniana, aperta la Porta Santa per la 724ma edizione

Migliaia di persone, secondo una stima 6mila, hanno partecipato al Corteo storico della Bolla del Perdono, appuntamento clou della edizione 724 della Perdonanza celestiniana che si e’ snodato per le vie del centro storico ancora segnato dal terremoto del 6 aprile 2009 per approdare alla basilica di Santa Maria Collemaggio dove e’ stata aperta la Porta Santa.

Oltre all’amministrazione comunale, guidata dal sindaco, Pierluigi Biondi, presenti tra gli altri il Sottosegretaio ai Beni Culturali, il penstastellato abruzzese Gianluca Vacca, il presidente vicario della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli, il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, l’ex sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri, l’avezzanese Gianni Letta, i deputati di Fi Antonio Martino, della Lega, Luigi D’Eramo, e del Pd Stefania Pezzopane, i senatori di Fi Nazario Pagano e di noi con l’Italia-Udc Gaetano Quagliariello. Biondi ha letto a Bolla di papa Celestino V risalente al 1294 consegnando l’astuccio che per secoli ha custodito il documento sacro al cardinale brasiliano Joo Braz de Aviz, inviato del Papa. Il prelato, amico del fresco cardinale e arcivescovo dell’aquila, Giuseppe Petrocchi, ha aperto la Porta santa oltrepassando la quale per 24 ore i fedeli potranno ricevere l’indulgenza plenaria. 

“Penso che la Perdonanza qui a L’Aquila e la misericordia di Dio su tutti noi uomini e donne in tutto il mondo ci chiamano, in questo nostro tempo, a ricomporre le ferite di una mancanza di vera fratellanza incluso dentro molti ambienti della Chiesa”. Così il cardinale Braz de Aviz, inviato dal Papa alla edizione numero 724 della Perdonanza celestiniana, nell’omelia pronunciata nella basilica di Collemaggio, nel corso della Santa Messa seguita al corteo della bolla e all’apertura della Porta Santa. Il cardinale è amico dell’arcivescovo dell’Aquila, Giuseppe Petrocchi, fresco di nomina cardinalizia.

“La costruzione dell’uomo e della donna interiori è un processo adesso più che mai necessario – ha proseguito – San Pietro Celestino ci assicura con la sua testimonianza che questo non è un sogno impossibile ma una meta ad essere raggiunta con un nuovo sguardo ai fratelli e sorelle che camminano nella vita accanto a noi e con scelte concrete a livello personale e della comunità. Care sorelle e cari fratelli, quest’anno, per la prima volta, ho la gioia di partecipare con voi della Perdonanza Celestiniana con cui siete stati aggraziati da più di settecento anni per bontà di Dio nostro Padre e del Santo eremita Papa Celestino V, la cui lunga vita di santità e il cui brevissimo pontificato vi ha lasciato in eredità uno dei più grandi doni spirituali: un segno tangibile della grandezza della misericordia di Dio”.

“Saluto con affetto il cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo di L’Aquila e mio caro amico dai tempi degli studi teologici come seminarista a Roma. Con lui condivido non solo l’amicizia, ma anche un cammino spirituale di ricerca di Dio e di conversione del cuore”, ha detto ancora nel corso dell’omelia. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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