Processo Mare – Monti, la testimonianza della Forestale incentrata sul prezziario

“L’adeguamento del prezziario, dal 1999 al 2006, e’ stato deciso in una riunione a Roma il 28 marzo 2007, come testualmente riportato dal protocollo 59 del commissario straordinario. L’incremento del prezziario e’ stato chiesto dalla Toto Spa”. Cosi’ Michele Brunozzi, assistente capo dei carabinieri forestali, davanti al tribunale collegiale di Pescara, ascoltato in qualita’ di testimone dell’accusa nell’ambito del processo ‘MareMonti’. Un processo iniziato nel 2008 e terminato poche settimane fa con la prescrizione per tutti gli imputati, tra i quali figuravano il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso e gli imprenditori Carlo, Alfonso e Paolo Toto. Restano in piedi gli illeciti amministrativi, che chiamano in causa le imprese Toto Spa, Cra Spa e R&L Srl di Carlo Strassil. Al centro del quadro accusatorio, delineato dal pm Gennaro Varone, l’appalto per la realizzazione della Strada Statale 81 nell’area Vestina, la cosiddetta Mare-Monti, che in realta’ non ha mai visto la luce. “Durante una perquisizione effettuata presso il domicilio del commissario straordinario Valeria Olivieri – prosegue Brunozzi, che ha partecipato alle indagini – e’ stato sequestrato un atto, su carta intestata Toto Spa, con un appunto manoscritto denominato ‘offerta prezzi’, che rappresenta le quantita’ delle materie prime, ricavi e costi, con il prezziario, dove alla fine del foglio viene annotata la determinazione dell’incremento medio da applicare del 61%”. Sotto la lente dell’accusa anche la riduzione dei ribassi rispetto a quanto originariamente stabilito.

“Il 28 febbraio del 2007 il commissario straordinario Valeria Olivieri deposita la proposta transattiva riservata per la riattivazione dei lavori all’ impresa affidataria, in pratica viene affidato il primo tratto dell’autostrada alla Toto Spa, dal chilometro 102 al chilometro 107, e vengono definiti i nuovi termini contrattuali, ovvero il ribasso viene portato dall’originario 31,2% al 7% – dice ancora Brunozzi nel corso della sua deposizione – il ribasso e’ stato stabilito dalla Toto Spa, come dimostrano alcune e-mail sequestrate del 2006”.

Il testimone cita uno scambio di e-mail tra Vecchiarelli della R&L e i dipendenti della Toto Spa, Consalvo e Crognale, nelle quali si parla di “rideterminazione dei costi di costruzione in modo da poter determinare un nuovo ribasso, da noi ritenuto accettabile per la riconsegna dell’opera”. Brunozzi cita anche un’e-mail del 3 aprile 2007. “Siamo nella fase dopo il deposito della relazione del commissario straordinario – precisa il carabiniere forestale – il dirigente della Toto Spa, Rapposelli, invia ad Alfonso Toto un file pdf nel quale e’ riportato il quadro economico del progetto del 2006, elaborato al 19 dicembre 2006, nel quale la Toto Spa indica chiaramente un ribasso del 7%, che poi verra’ stabilito dal commissario straordinario due mesi dopo”.

Il carabiniere forestale riferisce anche di un episodio riguardante la R&L, amministrata da Sergio Strassil, figlio di Carlo Strassil, che aveva ricevuto un appalto per svolgere indagini geologiche e geotecniche. “I lavori sono stati subappaltati ad altre due societa’, la Italgeo per 24mila euro e la Sit Lavori per 26mila euro – dice Brunozzi – la fattura presentata all’Anas da parte della R&L era pero’ di 300mila euro. In un file excel e’ stata riportata la quantita’ di metri effettivamente interessati dal lavoro – spiega l’investigatore – mentre in sede di fatturazione questi quantitativi sono stati ritoccati al rialzo”. Nel corso dell’udienza, al quale era presente Carlo Strassil, sono state respinte le eccezioni presentate dal legale di quest’ultimo, che aveva invocato una sentenza di proscioglimento. Il giudice Rossana Villani ha aggiornato l’ udienza al prossimo 21 novembre, quando sara’ ascoltata circa la meta’ dei 30 testimoni citati dall’accusa.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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