“L’aumento del pedaggio non finisce tutto nelle tasche di Strada dei Parchi. La concessionaria versa il canone di concessione del 2,4%; l’integrazione del canone Anas del 6%; il corrispettivo di concessione del 28%; l’ex fondo centrale di garanzia del 2% e l’Iva che e’ pari al 22%”. Cosi’, in una nota, la societa’ Strada dei Parchi Spa che ha in concessione A24 e della A25 e i servizi a loro connessi, dopo l’annuncio del Mit dell’aumento dell’1,62% dei pedaggi dal primo gennaio 2017. La societa’ aggiunge: “Strada dei Parchi e’ inoltre l’unica concessionaria che corrisponde un prezzo di concessione all’Anas, pari a 55,9 milioni annui, oltre ai normali canoni. Quindi la concessionaria su un euro di pedaggio incassa 43 centesimi, e con quei 43 centesimi garantisce manutenzione e sicurezza. Il resto va appunto alla parte pubblica”.
“Il pedaggio autostradale – e’ un altro passo della nota diffusa – e’ l’importo che il cliente e’ tenuto a pagare per l’uso dell’autostrada. I proventi dei pedaggi sono destinati a sostenere le spese di ammodernamento, gestione e manutenzione della rete e a recuperare il prezzo pagato in caso di procedure di vendita o privatizzazione”. Il pedaggio e’ commisurato ai chilometri percorsi, al tipo di veicolo utilizzato e alle caratteristiche dell’infrastruttura (autostrada di pianura o di montagna). I criteri per la determinazione delle tariffe sono stati stabiliti da un bando di gara, in base a un insieme di parametri quali il tasso di inflazione, il totale degli investimenti effettuati, gli ammortamenti e i costi di gestione. L’aumento del pedaggio non finisce tutto nelle tasche di Strada dei Parchi. La concessionaria versa il canone di concessione del 2,4 per cento; l’integrazione del canone Anas del 6%; il corrispettivo di concessione del 28%; l’ex fondo centrale di garanzia del 2% e l’Iva che e’ pari al 22%. Strada dei Parchi e’ inoltre l’unica concessionaria che corrisponde un prezzo di concessione all’Anas, pari a 55,9 milioni annui, oltre ai normali canoni