Cna sollecita la riapertura della filiera della moda in Abruzzo

Riaprire al più presto anche in Abruzzo la filiera produttiva della moda. E’ la richiesta pressante che arriva dal mondo delle imprese abruzzesi del settore, cui ha dato voce una dura presa di posizione nazionale di Cna Federmoda, che per bocca del presidente Marco Landi ha contestato al governo di “aver colpevolmente dimenticato, nell’ampliamento delle attività che possono riaprire dal 14 aprile una delle punte di diamante del ‘made in Italy'”. Perché, questo l’atto di accusa, “le aziende che operano nella manifattura della moda italiana e che riempiono le passerelle e i negozi del mondo non sono comprese tra le filiere considerate strategiche per la ripresa, anche se contribuiscono a fare grande il sistema economico fatto di artigianato e pmi che crea ricchezza, occupazione, valore, esportazioni e partecipa in maniera sostanziale alla coesione sociale grazie al profondo radicamento territoriale”. In Abruzzo questo comparto, oltre all’eccellenza mondiale rappresentata dal marchio Brioni di Penne, a Pescara vanta un importante strumento di formazione con un Istituto Tecnico Superiore dedicato. Ma la storica roccaforte, rappresentata da decine e decine di piccole e vivacissime imprese ha mente, cuore e braccia nell’area teramana, territorio leader in cui arruola ben 1.840 imprese registrate, 1.535 delle quali attive, per 8.400 addetti.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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