Quote rosa nei Cda delle aziende pubbliche, il Sud è indietro

A tre anni dall’entrata in vigore della legge sull’equilibrio di genere, datata 2013, le donne rappresentano più di un quarto dei componenti degli organi di amministrazione e controllo delle società pubbliche non quotate, ma la quota rosa del 30% c’è al Nord, al Sud invece è ferma al 15%. E’ quanto emerge dal ‘Rapporto sull’attività di controllo parlamentare 2016’, appena pubblicato dalla Camera dei deputati, relativo allo scorso anno. Un dato generale che fa, comunque, registrare “da aprile 2014 a febbraio 2016 un incremento di otto punti percentuali, da 17.5 a 25.7, grazie all’accesso di circa 900 nuovi componenti di genere femminile negli organi collegiali”. Lo studio della Camera, che riporta i dati elaborati dal Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio, si riferisce a un campione parziale delle società a partecipazione pubblica. In totale 173 società, tra quelle di primo livello partecipate dalle amministrazioni centrali, e quelle di secondo livello nelle quali le società capofila detengono una quota di partecipazione superiore o uguale al 30% del capitale.

Dalle informazioni disponibili al 31 dicembre 2016, risulta che 85 società abbiano effettuato il primo rinnovo degli amministratori in scadenza con organi non monocratici dopo l’entrata in vigore della normativa sulle ‘quote di genere’; di queste, 77 società (pari al 90,5%) hanno rispettato la percentuale minima di genere nella composizione degli organi amministrativi prevista per il primo rinnovo, pari ad almeno un quinto dei componenti. Secondo il rapporto “ulteriori 47 società hanno effettuato il secondo rinnovo dopo l’entrata in vigore della normativa sulle ‘quote di genere’, di queste, 42 società (pari all’89,3%) hanno rispettato la percentuale prevista per il secondo rinnovo, pari ad almeno un terzo dei componenti”. La distribuzione geografica della presenza femminile negli organi sociali delle società sottoposte a monitoraggio evidenzia notevoli differenze regionali, con valori particolarmente elevati nel Nord dell’Italia, dove la percentuale di donne negli organi collegiali si avvicina o raggiunge il 30% in diverse regioni (come in Emilia Romagna, Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta).

Nel Sud dell’Italia le donne non raggiungono la soglia del 15% dei componenti degli organi collegiali sia in Basilicata (13,2%) che in Calabria (14,9%) e, in generale, non raggiungono il 20%, fatta eccezione per l’Abruzzo, in cui la percentuale si attesta al 24,8%. Dai dati in possesso del Dipartimento per le pari opportunità relativi alle nomine negli organi delle società non quotate nei mercati regolamentati controllate dalle pubbliche amministrazioni, nell’ultimo biennio si osserva una non trascurabile tendenza incrementale di nomine di amministratori unici

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

Controllate anche

Vinitaly, oltre 50 aziende abruzzesi alla fiera di Verona

Prende il via la 56esima edizione del Vinitaly, la fiera internazionale dedicata ai vini che …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *