Saldi, in Abruzzo 50 milioni di danni per il maltempo

I saldi invernali, partiti il 5 gennaio in quasi tutte le regioni, stanno andando abbastanza bene con una spesa media a famiglia di 330 euro e tra i 137 e i 140 euro a persona. In verità, si tratta di un lieve calo rispetto all’anno scorso, dovuto in particolare alle avversità meteorologiche e ovviamente al terremoto, ma c’è ancora tempo per recuperare. A tirare un primo bilancio con l’Adnkronos, a venti giorni dall’inizio delle vendite promozionale, è la Confesercenti che ha effettuato una rilevazione con Swg. Dalla ricerca emerge che il 45% dei consumatori intervistati ha acquistato almeno un prodotto scontato, un risultato che, secondo i commercianti, conferma la bontà dello strumento “considerando che una parte del Sud è stato fuori gioco. In Campania, Abruzzo, Sicilia e Basilicata infatti l’avvio dei saldi è coinciso con il maltempo”. Solo in Abruzzo si stima un danno di 50 milioni di euro dal blocco delle vendite di fine stagione. Ma se i saldi sono stati ‘gelati’ dal maltempo è pur vero che nelle città del nord l’inizio è stato brillante, addirittura spinto dal freddo. Tuttavia, c’è da osservare che la metà degli italiani, il 49%, ad oggi, ha dichiarato di aver speso di meno. Dunque, i saldi piacciono ma il denaro è sempre di meno. Mentre il 38% dice di aver speso più o meno la stessa cifra e solo il 13% di più.

Sette italiani su 10, il 71%, ritiene che i saldi siano un’occasione utile per i consumatori e come tale vada mantenuta. Un dato in contrasto, per Confesercenti, con quanti ritengono che le vendite online abbiano affossato anche i saldi. Piuttosto, sono i centri commerciali a detenere il primato dell’affluenza di chi fa lo shopping ‘dal vivo’. Il 64% dichiara di andare in questi luoghi dove sono concentrati molti negozi, mentre il 29% in un negozio del centro, il 19% si reca all’outlet e il 15% in un negozio di quartiere. Secondo la ricerca solo il 10% acquista sul web ed appena il 5% sulle bancarelle. La maggior parte dei consumatori poi, sembra aver approfittato dei saldi per comprare un capo di abbigliamento (69%), tra cui scarpe (49%), accessori di moda come cinture, borse, ecc (32%), un capo spalla quale cappotto o giaccone (31%) o altro (30%). Gli italiani dunque spendono di meno, più formiche che cicale, almeno a giudicare da quanto spendono in occasione dei saldi. Ma l’attitudine al risparmio, secondo Confesercenti, dipende soprattutto dalle spese fisse che aumentano: bollette, tasse, servizi. Ed è così che la ripresa dei consumi di beni, che aveva dato segnali incoraggianti nel 2015 e per la prima metà del 2016, all’inizio del 2017 sembra essersi definitivamente arenata

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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