Sondaggio Demos, nessun cambiamento significativo nella fiducia a Renzi

Un sondaggio Demos, pubblicato da Repubblica, evidenzia che l’orientamento degli elettori verso Renzi, governo e partiti non mostrerebbe cambiamenti significativi rispetto a prima del referendum. Inoltre in caso si rivotasse per il referendum oggi si ripeterebbe lo stesso risultato”. “Il Pd – malgrado la ‘sconfitta personale’ del leader – si legge sul quotidiano – risulta stabile, primo partito, appena sopra il 30%. Seguito dal M5S, quasi 2 punti sotto. In calo di poco più di un punto. Nonostante le difficoltà e gli scandali che ostacolano il percorso della giunta romana, guidata da Virginia Raggi. Il confronto elettorale sembra ancora polarizzato nell’alternativa fra Pd e M5S. Gli altri partiti restano a distanza. Esattamente come prima. La Lega e FI (in lieve crescita) intorno al 13%. Tutto il resto, dal 5% in giù”. E si aggiunge che la fiducia in Renzi “si conferma allo stesso livello degli ultimi mesi. Anzi, sembra perfino risalita, seppure di poco. Ora ha raggiunto il 44%, appena sotto Paolo Gentiloni, il nuovo premier, che si attesta al 45%. La fiducia verso Beppe Grillo, portabandiera del No, e vincitore del referendum, risulta, invece, molto più bassa. Circa il 31%. Tuttavia, il giudizio nei confronti del governo risulta diverso. È, infatti, apprezzato dal 38% degli elettori. Dunque, in declino di fiducia, rispetto all’ultimo mese e al precedente governo: 2 punti in meno. Poco. Ma si tratta, comunque, del grado di stima più basso ottenuto da un governo all’indomani del voto di fiducia delle Camere negli ultimi 5 anni. Mario Monti, in particolare, disponeva di un livello di fiducia quasi doppio (74%). Lo stesso governo Renzi, all’avvio, nel febbraio del 2014, era ‘stimato’ dal 56% degli elettori”, “nonostante la sconfitta del Sì, sembra essersi rafforzata la fedeltà nei confronti del leader del Pd” e “il ‘renzismo’ oggi appare un nuovo muro. Come, ieri, il ‘berlusconismo’”. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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