Dl Rilancio, le critiche di tre sindaci abruzzesi

Tre sindaci abruzzesi, un coro: il decreto rilancio “dimentica i Comuni” e il rischio e’ quello di non poter piu’ erogare servizi. Quello che serve e’ “un’iniezione di liquidita’”. Sono posizioni simili quelle dei sindaci di Pscara, Silvi e Fossacesia rispettivamente Carlo Masci, Andrea Scordella e Enrico Di Giuseppantonio. La posizione piu’ dura e’ certamente quella di Di Giuseppantonio: “Si continuano a penalizzare i Comuni che erogano tantissimi servizi che per realta’ costiere come la nostra, con la stagione alle porte, inevitabilmente aumentano. Rischiamo di chiudere i battenti e ne’ le Regioni ne’ i Governi si interessano alle nostre problematiche. Riducendo la disponibilita’ di risorse- aggiunge- tutti i servizi, a cominciare dall’igiene urbana per arrivare al sociale, quello forse piu’ importante, diventa complesso garantirli e si finisce per far ricadere il problema direttamente sui cittadini. L’unica soluzione e’ che arrivino nuove risorse. Sono consapevole del fatto- conclude- che i sindaci italiani sono stimati dalla popolazione, ma per il resto sono contestati. C’e’ quasi un distaccamento tra chi fa politica in altri e alti livelli istituzionali e le nostre realta’”. Sebbene si riservi di approfondire il Dl Rilancio, il sindaco di Pscara, Carlo Masci, ad una prima visione si dice certo di una cosa: “Non e’ stato fatto quello che si poteva e si doveva fare per consentire ai Comuni di rispondere alle esigenze attuali dei cittadini che si sono amplificate a dismisura in questi due mesi di emergenza. Le persone si trovano a vivere situazioni difficili ed e’ a noi che si rivolgono. Serve una fortissima iniezione di liquidita’ che pero’ non c’e’ stata. I provvedimenti fin qui emanati- sottolinea- sono ‘pannicelli caldi’”

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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