Febbo chiede interventi per le indennità alle guardie mediche 

 “Intervenire e intraprendere percorsi diversi adottando altri atti al fine di continuare a tutelare la salute pubblica nei territori interni e montani dopo l’approvazione della DGR n. 398/2017; convocare un tavolo di concertazione con le rappresentanze sindacali al fine trovare una giusta e condivisa soluzione alla luce della sentenza della Corte dei Conti; verificare se la decisione adottata con la DGR n. 398/2017 sia ritenuta legittima dall’Avvocatura regionale o ci sia altro parere giuridico”. Sono queste le principali osservazioni contenute in una risoluzione che vede primo firmatario e proponente il Consigliere regionale Mauro Febbo. “Mi sono fatto promotore di questa iniziativa – spiega Febbo – affinché venga fatta luce su un problema che può comportare gravi criticità se non si interviene immediatamente. Infatti, la mia richiesta è stata sottoscritta dalla maggioranza dei Consiglieri regionali (Sospiri, Di Dalmazio, Gatti, Iampieri, Bracco, D’ignazio, Olivieri, Ranieri, Pettinari, Marcozzi e Monaco) poiché è indispensabile dare una risposta a quei medici che lavorano in territori disagiati e che si vedono improvvisamente decurtare dal loro compenso l’indennità di rischio per una sentenza della Corte dei Conti. Un’interpellanza tesa a trovare una soluzione prima che gli effetti della DGR appena approvata si trasformino nell’ennesimo pasticcio creato da questo esecutivo regionale”. Infatti, le conseguenze della DGR 398/2017 andrebbero a cancellare, in modo unilaterale e senza alcuna motivazione, un’importante parte normativa ed economica di quel contratto, ledendo i diritti acquisiti dei professionisti medici”. “Ricordo – aggiunge ancora Febbo – come la Giunta regionale, con la DGR numero 398 del 18 luglio scorso, ha deciso che dal prossimo 1 agosto i medici non percepiranno i 4 euro in più per ogni ora di lavoro, una cifra che va ad aggiungersi ai 22 euro l’ora stabiliti dal contratto nazionale”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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