Protesta dei lavoratori del Ciapi in Consiglio regionale a Pescara

Momenti di tensione nel primo pomeriggio nella sala Commissioni del Comune di Pescara dove si stava tenendo un incontro tra una rappresentanza dei lavoratori del Ciapi e l’assessore alle Politiche del Lavoro della Regione Abruzzo, nel corso di lavori del Consiglio regionale. Dopo circa mezz’ora di discussione, l’assessore Fioretti e’ uscito dalla stanza. L’incontro e’ poi proseguito, alla presenza di alcuni consiglieri di centrodestra, centrosinistra e Cinque Stelle. Come emerso successivamente, ai lavoratori, che chiedono da mesi il pagamento di quattro anni di stipendi arretrati, e’ stato assicurato che, una volta chiuse le procedure di liquidazione entro quindici giorni, nel prossimo Consiglio regionale verra’ avviata la procedura stessa di avvio di liquidazione delle spettanze arretrate. Il Consiglio regionale si e’ chiuso poco dopo le 14, con il rinvio della discussione degli altri punti all’Ordine del Giorno alla prossima seduta. 

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Protesta dei lavoratori del Ciapi nell’aula consiliare del Municipio di Pescara che oggi ospita la seduta del Consiglio regionale d’Abruzzo. Le maestranze sono ancora in attesa delle spettanze arretrate, quattro anni, dopo la chiusura del centro di formazione e dopo che il giudice delegato ha firmato i decreti ingiuntivi alla Regione per il pagamenti dei lavoratori. Esposti striscioni contro i vertici regionali. Una rappresentanza dei lavoratori ha poi incontrato consiglieri e assessori. “Purtroppo – ha spiegato il direttore del Ciapi, Paolo Cacciagrano – e’ una situazione atavica che sta precipitando perche’ quando non si rispettano norme, leggi, succede quello che vedete. Purtroppo gia’ nel Consiglio regionale scorso questa maggioranza ha deciso di liquidare un ente con 52 anni di storia, il fiore all’occhiello della Regione; perche’ non dobbiamo dimenticare che il Ciapi e’ proprieta’ della Regione Abruzzo, ha fatto formazione per 40mila abruzzesi e oggi si sta chiudendo come si stesse chiudendo un circolo bocciofilo”.

Non essendovi stati piu’ contributi annui per il Ciapi, ha ricordato Cacciagrano, si sono accumulati debiti “in particolare nel confronti dei dipendenti che vantano quattro anni di mancate retribuzioni, e questo nonostante ci siano state due leggi regionali emanate dal Consiglio regionale uscente in cui si stabilivano i fondi da utilizzare per il Ciapi e per il pagamento dei lavoratori. La Regione Abruzzo ad oggi non li ha liquidati e, nonostante l’ordinanza esecutiva del giudice, sono cinque mesi – ha concluso Cacciagrano – che i lavoratori attendono il pagamento di quattro anni di stipendi”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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