Traforo del Gran Sasso, Biondi: con la chiusura danni incalcolabili

 “I danni per la citta’ dell’Aquila e il suo territorio sarebbero incalcolabili”. Pierluigi Biondi, sindaco del capoluogo abruzzese e’ certo che il traforo del Gran Sasso non chiudera’ perche’ se cio’ dovesse accadere per il territorio aquilano, ma non solo per quello, i danni sarebbero enormi. E’ quanto ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa convocata questa mattina all’Emiciclo poco prima del Consiglio regionale straordinario, cui ha partecipato il sindaco di Teramo Gianguido D’Albero e altri sindaci delle due province interessate dall’eventuale chiusura del Traforo decisa da Strada dei Parchi per il 19 maggio. “Nella nostra universita’- spiega Biondi- ci sono oltre 2400 ragazzi provenienti dalla provincia di Teramo e da quella di Ascoli; dal teramano tra il 2014 e il 208 sono arrivati nelle nostre strutture Asl oltre 8mila pazienti per un totale di 23 milioni di prestazioni; l’universita’ dell’Aquila ha una convenzione con la Asl di Teramo per la formazione di alcuni specializzandi; abbiamo chiesto la Dea di II livello per i due ospedali. Immaginate – afferma Biondi – se il Traforo fosse chiuso ci fosse un’emergenza e gli elicotteri del 118 non potessero alzarsi”. Ai problemi dell’Aquila, spiega il sindaco, si aggiungono quelli che la chiusura del Traforo porterebbe a tutta la regione a partire dalla mobilita’ nell’area tirreno-adriatica “che subirebbe un pesantissimo contraccolpo dal punto di vista socio-economico e turistico” e, soprattutto, le questioni legate alle attivita’ del Laboratori nazionali del Gran Sasso (INFN) per i quali va garantita l’operativita’ e l’accesso 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno”. Tutte criticita’ che produrrebbero “un danno di immagine alla regione e agli stessi laboratori dove si compiono esperimenti la cui prosecuzione sarebbe compromessa. L’ipotesi di Sdp e’ inaccettabile”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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