Ocse: in Italia la preoccupazione maggiore e’ arrivare a fine mese

La cosa che piu’ preoccupa gli italiani nella loro vita quotidiana e’ far quadrare i conti per arrivare a fine mese, ma sono forti anche i timori per la criminalita’, la malattia e, guardando avanti, per la terza eta’. Diffusa, inoltre, la sensazione di non ricevere il giusto dallo Stato rispetto alle tasse pagate e che altri, invece, abbiano vantaggi senza meritarseli. E’ il risultato della nuova indagine internazionale dell’Ocse ‘Rischi che contano’, che esamina le percezioni dei cittadini sui rischi sociali ed economici e le loro opinioni su come il governo risponde alle loro preoccupazioni. Condotta nella primavera del 2018, l’indagine si basa nel suo complesso sulle interviste di un campione di 22.000 adulti in 21 paesi Ocse e punta a capire meglio cosa vogliono i cittadini e cio’ di cui hanno bisogno dalle politiche. Le preoccupazioni accomunano tutti i Paesi, che sono – va ricordato – tra i piu’ ricchi del mondo e dove in media il 20% del Pil va in spesa sociale, pari a circa 8.000 dollari pro capite l’anno. Si tratta di politiche che in generale funzionano, se si considera che le persone sono piu’ istruite, piu’ sane e vivono di piu’ rispetto al passato, ma molte persone – come emerge dallo studio – non la vedono a questo modo. In generale sono le donne e gli anziani ad esprimere maggiori livelli di preoccupazione e insoddisfazione. E se per i cittadini senior i timori sono legati soprattutto ai problemi dell’eta’ e al crimine, per i giovani i crucci maggiori sono la casa e le prospettive future.

Venendo piu’ specificamente all’Italia: il 56% degli abitanti della Penisola indica le ‘difficolta’ a far fronte alle spese quotidiane pur avendo un lavoro’ come uno dei tre principali rischi per i prossimi due o tre anni. E’ la percentuale piu’ alta dopo quella della Grecia (70%), che come l’Italia – rileva l’Ocse – e’ stata duramente colpita dalla crisi finanziaria globale. Preoccupano molto anche il crimine o la violenza (48%, il livello piu’ alto dopo il 62% del Messico ) e la malattia o la disabilita’ (47%). Guardando oltre al prossimo decennio, sette italiani su dieci identificano la sicurezza finanziaria nella terza eta’ come uno dei tre maggiori rischi, risultato per altro che si riscontra in tutti i paesi.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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