Roseto è il Comune maglia nera per la pressione fiscale

Va a Roseto degli Abruzzi la maglia nera in regione per la pressione fiscale subita dalle imprese, con il 63,1% (130esimo posto in Italia) del reddito che se ne va in tasse. Va un po’ meglio a Spoltore, al 38esimo posto con il 57,8%. Il responsabile dell’Area fiscale della Cna, Claudio Carpentieri, a Pescara ha presentato l’indagine “Comune che vai, Fisco che trovi”: se e’ vero che “in generale la pressione fiscale in Italia e’ calata grazie alla deducibilita’ dell’1.5% dell’Imu” e’ altrettanto vero che, stando ai dati regionali e nazionali in generale, “siamo di fronte ad una guerra tra poveri: in media il 60% del reddito delle imprese italiane se ne va in tasse. Cosa che toglie alle stesse la voglia di produrre reddito e sicuramente non incentiva l’aumento della produttivita’ e dell’economia locale”. Carpentieri ha quindi ribadito che la strada intrapresa con la riduzione dell’Imu e’ quella giusta tant’e’ che gia’ oggi la sua deducibilita’ si traduce in un vantaggio. “Le imprese piu’ vessate da un Imu esorbitante preteso dal Comune – spiega – sono anche le piu’ premiate perche’ hanno un maggior vantaggio in termini di Irpef e Contribuzione previdenziale portando ad una forma di equita’ per cui ogni volta che aumenta la pressione fiscale locale si riduce quella nazionale”. Ed e’ proprio quella deducibilita’ che ha permesso ai Comuni abruzzesi di migliorare le loro prestazioni. Obiettivo della Cna e’ quello di portare la deducibilita’ dell’Imu al 100% dal 2023. Per lui il Governo deve prendere atto che “La priorita’ delle imprese e’ la pressione fiscale. Ogni anno in legge di Bilancio bisogna riservare una parte cospicua di somme recuperate dall’evasione fiscale e dalla riduzione della spesa, alla riduzione della pressione fiscale e in particolare per le piccole imprese. Non puo’ essere piu’ che la tassazione Irpef sia diversificata a seconda della natura che produce il reddito. Qui abbiamo una pressione fiscale per i dipendenti che su 10mila euro di reddito pagano zero di tasse, le imprese in contabilita’ semplificata pagano il 13% e quelle in ordinaria il 23%”. Ai Comuni consiglia quindi di puntare sulla riduzione della Tari evitando soprattutto che le imprese paghino due volte una tassa qualora siano loro stessi a smaltire i rifiuti speciali. In Italia, in sostanza, conclude Carpentieri, “non esiste la pressione fiscale, ma le pressioni fiscali”. 

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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