Collier, Bridgewater, Mannoia per Pescara Jazz

Dee Dee Bridgewater, Joshua Redman, Robben Ford, Bungaro, Flavio Boltro, Stefano Di Battista e per il gran finale Fiorella Mannoia, saranno fra i protagonisti del Pescara Jazz, che compie 50 anni (e’ nato nel 1969). Dall’8 luglio al 9 agosto proporra’ 18 concerti, di cui 15 consecutivi fino al 22, piu’ una coda di tre date il 24 e il 28 luglio e il 9 agosto. Sorpresa di questa edizione e’ il 24 enne Jacob Collier, cantante polistrumentista, compositore e produttore, fenomeno rivelazione del jazz contemporaneo, diventato famoso per i suoi video musicali su Youtube, e ora pupillo di Quincy Jones. “Collier e’ un ponte tra il jazz propriamente detto e tutte le altre visioni di questa musica che deve sempre piu’ travalicare i generi” spiega il direttore artistico Angelo Valori. Tra gli eventi anche Una Noche por Paco: “L’ultimo concerto di Paco De Lucia e’ stato a Pescara. Gli rendiamo omaggio con un documentario su di lui e due grandi del Flamenco, l’Antonio Sanchez Sexteto e il Cuarteto flamenco di Chano Dominguez”. Quest’anno, “diamo anche grande attenzione anche alla vocalita’ e alla forma canzone, con protagonisti di grande qualita’, come Giuseppe Anastasi, che ha vinto la Targa Tenco per l’opera prima, Bungaro, Fiorella Mannoia e l’Ada Montellanico Quartet con ‘Tencology’ sui brani di Tenco. Inoltre, tra le varie iniziative, che hanno come obiettivo anche avvicinare piu’ giovani al jazz, spazio ai musicisti under 35 con Pescara Jazz Messengers e alle atmosfere piu’ intime con il Pescara Jazz club, nei luoghi storici della citta’. “Cinquant’anni anni sono importanti nel jazz dappertutto, ma soprattutto a Pescara che e’ diventata capoluogo di provincia solo 92 anni fa, nel 1927. Il festival copre piu’ della meta’ della vita istituzionale della citta’” ricorda Valori, che ringrazia anche il fondatore della rassegna, Lucio Fumo “Per la sua passione e il suo impegno”. In 50 anni Pescara ha ospitato giganti come Dizzie Gillespie, Sarah Vaughn, Miles Davis, Astor Piazzolla, Chet Baker, Duke Ellington. Charles Mingus, Bill Evans, Keith Jarrett, Ella Fitzgerald, e “non mancano gli aneddoti legati ad alcuni di questi grandi – dice il giornalista e critico Dario Salvatori -. Qualche volta proprio per la disponibilita’ dei musicisti accadevano cose incredibili. Miles Davis arrivo’ di buonissimo umore e ‘tenne botta’ tutta la notte. Poi pero’ dalla sua camera, visto che parlavamo troppo forte sotto la sua finestra, prima si affaccio’ per farci capire e poi ci tiro’ un comodino. Un’altra volta Charles Mingus, durante una lite con il suo sassofonista Bobby Jones, tiro’ fuori la pistola, che portava sempre con se’, e si mise a inseguirlo”. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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