Campitelli: resto anche se andiamo in D

“Io non mollo quando le cose vanno male. Mollero’ quando andremo benissimo. I sacrifici di questa societa’ qualcuno li conosce? Perche’ non ci si informa. Abbiamo pagato tutto e io devo sentire le parolacce. Cosi’ e’ la citta’ a fare una pessima figura. Ogni tanto anche noi abbiamo bisogno di una piccola parola di merito. Addirittura. Io non lascio il Teramo. Non retrocederemo in D, ma se ci andremo malauguratamente, noi rimarremo al nostro posto con la volonta’ di fare una programmazione importante”. Queste le parole dette questa mattina in conferenza stampa dal patron del Teramo Luciano Campitelli, che ha interrotto il suo personale silenzio stampa, per difendere la squadra dopo gli insulti subiti dai giocatori del Teramo, fra i piu’ bersagliati l’attaccante Marco Sansovini, al termine della gara di domenica scorsa con il Parma, finita a reti inviolate. “Chiedo scusa a tutti i tifosi per quest’annata – ha aggiunto – come lo chiesi due anni fa per quanto accaduto. Quando presi le redini della societa’ nel 2008, mi ero posto l’obiettivo dei professionisti a breve termine, forse l’abbiamo raggiunto con eccessiva facilita’ e rapidita’, grazie ad un’oculata programmazione. Ci tenevo oggi a difendere pubblicamente tutti i miei calciatori attualmente in rosa, perche’ se vogliamo davvero salvarci abbiamo bisogno di tutti, nessuno escluso. Questo non e’ il momento dei processi”. I biancorossi domenica prossima giocheranno a Salo’ contro la Feralpi, e per evitare i play-out dovranno vincere in terra lombarda e sperare che il Mantova non vinca il match casalingo con il Sud Tirol. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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