Il turismo vale in media il 6,7% annuo del Pil delle montagne italiane. È quanto emerge dal Rapporto Montagne Italia 2025 realizzato da Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) in collaborazione con Ipsos. In base ai dati, il 90% degli intervistati ritiene le aree di montagna “un’importante attrattiva per i turisti” nel Paese, mentre il 56% le vede come un luogo dove vivere. Tra le 387 comunità territoriali di Uncem, quella con la maggiore “occupazione turistica” è l’area di Villabassa, in Alto Adige, con 84mila abitanti, per 12.849 occupati nella filiera turistica. Seguono poi sul “podio” la Comunità territoriale di Verano e quella di Tires. A seguire, le Dolomiti Bellunesi. Al fondo dell’elenco, sempre sul fronte dell’occupazione nel turismo, vi sono tre zone montane delle isole e del Mezzogiorno: Bassa Valle del Tirso e Grighine (Sardegna), Vette dei Nebrodi (Sicilia), Locride.
Guardando i dati sul turismo, tra le Alpi e gli Appennini ci sono circa 19,3 posti letto alberghieri ed extralberghieri ogni 100 abitanti. Il numero di presenze (pernottamenti) registrate in un anno negli esercizi alberghieri ed extralberghieri è in media di 1200 ogni 100 abitanti. La durata media delle permanenze, dividendo il numero delle presenze per quello degli arrivi è infine di 3,1 giorni di permanenza.