Inchiesta sanità, rinviato a giudizio l’ex assessore Febbo

Corruzione e violazione delle norme sul finanziamento dei partiti: con queste accuse il gup del Tribunale di Chieti, Maurizio Sacco, ha rinviato a giudizio Mauro Febbo, ex consigliere regionale di Forza Italia ed ex assessore della Regione Abruzzo. Prima udienza il 17 marzo 2026 dinanzi al Tribunale collegiale di Chieti. Nell’udienza di oggi il pm Giancarlo Ciani aveva chiesto il proscioglimento per la corruzione e il rinvio a giudizio per l’altra imputazione. Febbo, difeso dall’avvocato Massimo Cirulli, è finito dinanzi al gup in seguito a un’imputazione coatta. L’inchiesta che ha coinvolto l’esponente politico è della Procura di Pescara e riguarda altre dieci persone; la posizione dell’ex consigliere regionale era stata stralciata per incompetenza territoriale in seguito alla richiesta di rinvio a giudizio.

“Prendo atto della decisione del Gup del rinvio a giudizio – scrive Febbo in una nota -. Con serenità però devo rilevare e mettere in evidenza la richiesta, nuovamente ribadita, da parte della Procura di Chieti (cioè dell’accusa) di archiviazione del reato di corruzione. Un’accusa molto grave e soprattutto infamante per me, la mia parte politica e la comunità che mi ha sempre sostenuto. Accusa caduta a seguito di un supplemento di indagine voluto dalla Procura di Chieti, dopo interrogatorio del 3 febbraio 2025. È stata confermata e certificata la mia avversione nonché la mia attività di opposizione alla realizzazione del project financing (individuato nel bunker di radioterapia) che i vertici regionali e la Asl a guida centrosinistra stavano portando avanti”.

“Mi ero impegnato con tutta la mia determinazione a dimostrare la mia estraneità e infondatezza dell’accusa di corruzione – scrive ancora Febbo – quella era l’accusa portata avanti dalla Procura di Pescara, ora farò lo stesso con questo nuovo capo di imputazione (finanziamento illecito dei partiti) e sono certo di poter dimostrare in sede dibattimentale anche in questo caso l’infondatezza del presunto finanziamento illecito, peraltro riconducibile a un solo episodio (campagna elettorale Comunali Chieti 2020 – Forza Chieti), diversamente da quanto contestato dalla Procura di Pescara, a cui comunque mi ero volontariamente sottoposto a interrogatorio il 28 maggio 2021”. “La mia attività politica e di amministratore – conclude la nota di Febbo – è sempre stata improntata sulla trasparenza, integrità, onestà (valori inviolabili) e difesa degli interessi pubblici, quindi con la massima fiducia affronterò, con il supporto prezioso e impagabile del mio legale avvocato Massimo Cirulli, il giudizio sul cui esito positivo non ho dubbi”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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