Lo studio “Comune che vai, fisco che trovi” della CNA Nazionale, presentato a Pescara dal responsabile dell’area fiscale Claudio Carpentieri e dal direttore regionale Silvio Calice, fotografa anche per il 2024 il peso della tassazione sulle imprese abruzzesi. La ricerca prende in esame un’impresa tipo individuale con laboratorio artigiano, negozio e un reddito d’impresa di 50mila euro, calcolando il carico di imposte e contributi tra livello nazionale, regionale e locale.
Dalla combinazione delle diverse voci fiscali emerge il cosiddetto “tax free day”, la data simbolica in cui un imprenditore termina di lavorare per onorare tasse e tributi e comincia a produrre reddito per sé. In Abruzzo, Spoltore conferma il primato conquistato già nel 2016, con la giornata fissata al 30 giugno e un “total tax rate” del 49,7%.
Seguono Teramo e Giulianova (4 luglio; 50,7%), Vasto (4 luglio; 50,8%) e Pescara (5 luglio; 51,1%). Tra i centri con la pressione più alta compaiono Montesilvano (6 luglio; 51,5%), Lanciano (7 luglio; 51,6%), Sulmona e L’Aquila (9 luglio; 52,1%), Roseto degli Abruzzi (10 luglio; 52,5%) e Avezzano (11 luglio; 52,7%). Maglia nera a Chieti, dove le imprese devono attendere il 15 luglio, con un’incidenza fiscale pari al 53,8%.
Il confronto con gli altri 114 comuni italiani mostra differenze significative: Teramo si colloca al 21° posto, Pescara al 30°, L’Aquila al 59° e Chieti all’87°. Più favorevoli i dati di Bolzano, dove il “tax free day” scatta già il 17 giugno, e di Trento (20 giugno). In coda, Agrigento, con il carico fiscale che lascia liberi gli imprenditori solo dal 28 luglio.