di Angelo Orlando*
A) Farmaceutica
A1) La voce del Presidente della Regione,11 settembre 2025:
Provate a fare una ecumenica rassegna stampa del giorno e potrete appurare che:
“ L’export è un indicatore fondamentale della vita della nostra economia: la crescita a doppia cifra testimonia la forza del nostro sistema produttivo e la qualità del lavoro delle imprese… Un risultato particolarmente significativo arriva dal comparto farmaceutico chimico-medicinale e botanico… I fondi di investimento guardano con interesse alle aziende farmaceutiche e occorre quindi puntare a rafforzare ulteriormente il legame tra impresa e ricerca accademica in Abruzzo… Nonostante il rallentamento della produzione dei veicoli commerciali, i settori della chimica-farmaceutica e dell’agroalimentare costituiscono i due punti di riferimento imprescindibili per lo sviluppo del territorio…”.
A2) La voce del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump:
“ All’inizio metteremo un piccolo dazio sui farmaci, ma nel giro di un anno-un anno e mezzo al massimo-arriverà al 150% e poi al 250%, ha dichiarato il Capo della Casa Bianca alla CNBC in un’intervista telefonica.” Vogliamo che i farmaci siano prodotti del nostro Paese”… La nuova stretta si inserisce in una strategia volta a rilocalizzare la produzione farmaceutica negli Stati Uniti. Diverse multinazionali-tra cui AstraZeneca, Eli Lilly, Johnson & Johnson, Sanofi e Novartis-hanno già annunciato consistenti piani di investimento nel Paese”.
Leggete ancora: “
Un farmaco non è uguale ad un paio di scarpe… Per questo nel 1995, con l’accordo sulle regole mondiali del commercio, Stati Uniti, Unione Europea, Macao, Giappone, Canada, Svizzera e Norvegia si impegnano ad azzerare i dazi sui farmaci… Le multinazionali farmaceutiche sono sia americane sia europee, ma gli stessi farmaci quando li vendono sul mercato USA, secondo l’istituto di ricerca Rand, costano fino al 422% in più… Se negli Stati Uniti le aziende fanno profitti immensi proprio perché manca il controllo pubblico, sul mercato europeo non ci perdono… A maggio 2025 la Casa Bianca con un ordine esecutivo rilancia l’idea del prezzo “nazione più favorita”… Pfizer Italia produce antibiotici a Catania, e ad Ascoli Piceno… Eli Lilly gestisce a Sesto Fiorentino uno dei più grandi impianti Biotech… Nel 2024 sono stati la prima voce dell’export UE verso gli USA per 127 miliardi di dollari di cui oltre 10 prodotti da stabilimenti italiani.… i farmaci coperti da brevetto tendono ad essere prodotti in pochi siti globali ( a chi appartiene il brevetto dei farmaci prodotti in Abruzzo?)…Nel frammento Trump ha ventilato barriere molto più alte… Il vero obiettivo di Trump è quello di spostare posti di lavoro il gesto fiscale dalla U negli USA… (DATAROOM, Corriere della Sera, 15 settembre 2025).
“ Nel 2022, in media, le imprese americane che hanno esportato in Italia hanno subito una tariffa dell’1,1%; viceversa le imprese italiane esportatrici negli USA hanno fronteggiato dei tassi medi del 3,1%… I dazi sono sbilanciati a favore dell’Italia soprattutto nella gomma plastica (per il 70% dei prodotti), nei trasporti (69%) nell’agroalimentare e nella chimica e farmaceutica (67%) e nella meccanica ed elettronica (59%)… (Assolombarda Servizio Studi).
“ Nel 2024 la produzione farmaceutica italiana raggiunge 56 miliardi di euro, di cui 54 miliardi derivanti dall’export… Il saldo estero di farmaci e vaccini… è oggi +21,2 miliardi, pari al 18% di quello complessivo dell’industria manifatturiera nel Paese…… La Cina nel 2023 ha superato l’Europa come area di origine dei nuovi farmaci: su 90 molecole a livello globale 28 arrivano dagli USA, 25 dalla Cina, 17 dall’Unione Europea.Cina che in R&S cresce a ritmi tre volte superiori a quelli del nostro Continente (starmag, 16 aprile 2025).
“Le catene di approvvigionamento dei farmaci sono opache, altamente frammentate e con bassa ridondanza… Con la produzione concentrata in pochi stabilimenti in tutto il mondo, disastri naturali, tensioni geopolitiche, ma anche i moderati attriti commerciali possono innescare carenze di generici a basso costo nei singoli paesi come l’Italia… (Ansa, 9 settembre 2025).
“Si rischia un ingente effetto inflazionistico: i rilevanti costi daziari aggiuntivi a carico delle industrie farmaceutiche verrebbero inevitabilmente trasferiti da queste sul prezzo finale dei loro beni e quindi riversati sull’acquirente finale “( Quotidiano Sanità, 27 febbraio 2025).
“I dazi di Trump sui farmaci per fare cassa li pagheremo noi europei, come contribuenti o come pazienti… La principale conseguenza negativa sarà l’effetto inflazionistico: per recuperare l’ingente esborso l’industria inevitabilmente alzerà i prezzi, in particolare in EU, dove i prezzi sono più bassi.… Alla fine perciò i dazi di Trump sui medicinali rischiamo di pagarli soprattutto noi europei: in moneta come contribuenti per rimborsarne i prezzi più elevati o in salute come pazienti se non sostenibile il rimborso” ( Quotidiano Sanità, 29 luglio 2025).
Ora leggete attentamente questa tabella che esplicita in maniera assolutamente chiara quella che è stata l’evoluzione in crescita del settore farmaceutico in Abruzzo. e, soprattutto, quella che è la direzione dell’export farmaceutico abruzzese.
Questa crescita è “strutturale”, oppure “congiunturale”, magari determinata da “psicosi da dazio”?
Guardate ora attentamente questa seconda tabella e chiedetevi se è normale che in un semestre l’export del farmaceutico cresca del 68,00% – + 630.945.986 -, pareggiando di fatto l’export dei mezzi di trasporto che denuncia un -227.954.298- -12,71%-.
Quello che “aulicamente ed eufemisticamente” viene definito “rallentamento della produzione dei veicoli commerciali” è qualcosa di “congiunturale” oppure “strutturale”?
Amara considerazione finale: nel Coro del “Carmagnola”, Alessandro Manzoni scriveva:
“ S’ode a destra uno squillo di tromba, a sinistra risponde uno squillo”.
Aggiornamento dolorosamente inevitabile, oggi, in Abruzzo:
”S’ode a destra uno squillo di tromba, a sinistra risponde il silenzio”!
Continua….
*Insegnante, viene eletto al Senato della Repubblica nel 1994 nelle file di Rifondazione Comunista e per la XII legislatura fa parte della Commissione Finanze e Tesoro e di quella Agricoltura. Successivamente è per due mandati consigliere regionale in Abruzzo sempre per il PRC.