Confindustria Abruzzo Medio Adriatico ha rilanciato l’appello di Confindustria nazionale per garantire stabilità e continuità operativa alla Zona Economica Speciale unica, indicata come uno strumento decisivo per attrarre investimenti, semplificare procedure e creare occupazione nel Mezzogiorno. L’approvazione dell’emendamento governativo che istituisce il nuovo Dipartimento per il Sud a Palazzo Chigi segna l’avvio di una fase che, secondo l’associazione, richiede visione di medio-lungo periodo.
In Abruzzo la ZES unica ha già prodotto effetti concreti, con oltre 100 richieste di autorizzazioni uniche e investimenti stimati in circa 260 milioni di euro, secondo dati Svimez. I benefici hanno riguardato in particolare agroalimentare, moda, aerospace, meccatronica, chimica-farmaceutica, ICT e logistica, settori che hanno avviato progetti di innovazione e sviluppo grazie al quadro agevolativo.
Il presidente Lorenzo Dattoli ha ricordato che la regione rappresenta l’8,2% del valore aggiunto complessivo del Mezzogiorno, pari a 36,2 miliardi di euro, con una struttura produttiva caratterizzata dal peso dell’industria manifatturiera: 7.962 imprese, oltre 72.000 occupati e 9,3 miliardi di export. Le stime indicano per il 2025 un incremento del PIL regionale dello 0,8%, in linea con la media nazionale, trainato da investimenti, PNRR, ZES e Fondi Strutturali.
Secondo Confindustria, il credito d’imposta va rifinanziato almeno per i prossimi tre anni e va preservata la struttura che ha reso possibili autorizzazioni rapide, evitando di compromettere un meccanismo ritenuto virtuoso per la crescita del sistema produttivo abruzzese.