Sono stati 117 i reati a danno di minori commessi nel 2024 in Abruzzo, in calo del 2% rispetto all’anno precedente. In controtendenza rispetto al dato nazionale, che, con 7.204 reati a danno di minori, segna un aumento annuale del 4%.
In linea con la tendenza nazionale è invece l’aumento dei reati connessi con il digitale: detenzione di materiale pornografico e pornografia minorile sono, infatti, le due fattispecie di reato con l’aumento maggiore. La prima è aumentata del 200% passando da 1 caso a 3, la seconda vede un aumento addirittura del 700%, passando da 1 a 8 casi.
Anche in Abruzzo, come a livello nazionale, le vittime sono in prevalenza di genere femminile (il 53%), soprattutto nei reati a sfondo sessuale: il 100% nei reati di violenza sessuale, atti sessuali con minorenne, detenzione di materiale pornografico e pornografia minorile; il 91% per la violenza sessuale aggravata.
I dati, elaborati dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale, sono stati resi noti dalla Fondazione Terre des Hommes nella Sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei ministri – alla presenza del Ministro per lo sport e i giovani on. Andrea Abodi e del Direttore del Servizio Analisi Criminale Antonio Basilicata – in occasione della presentazione del Dossier indifesa “La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo” 2025 e in vista della Giornata internazionale delle bambine (11 ottobre).
Sono stati 7.204 i reati a danno di minori in Italia nel 2024. Per la prima volta è stata superata la cifra record di 7.000 reati. Si contano 252 casi in più dell’anno precedente, ciò si traduce in una crescita del 4%; su base decennale, invece, l’aumento è molto più marcato, +35%. A colpire è l’aumento dei reati connessi al digitale: pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico. Rispettivamente aumentano su base annua del 63% e del 36% segno che la rete è sempre più un luogo a rischio per i più giovani.