Il Cresa conferma, sulla base dei dati Movimprese relativi ai primi nove mesi del 2025, una crisi strutturale del sistema produttivo regionale. Il periodo registra poco più di cinquemila iscrizioni e altrettante cessazioni non d’ufficio, con flessioni nei settori agricolo, manifatturiero, edile e commerciale. In aumento risulta invece il terziario non commerciale.
Nel terzo trimestre 2025 l’Abruzzo conta 144.035 imprese registrate e 123.132 attive, pari rispettivamente al 2,5% e al 2,4% del totale nazionale. A livello territoriale, Chieti resta la provincia con il numero più elevato di imprese (43.220 registrate e 37.889 attive), seguita da Pescara (36.063 e 30.289), Teramo (35.373 e 30.386) e L’Aquila (29.379 e 24.559). Le imprese risultano in diminuzione a Chieti e soprattutto a Pescara, stabili all’Aquila e in lieve crescita a Teramo.
Dal punto di vista settoriale, la quota di imprese agricole rimane nettamente superiore alla media nazionale (16,6% contro 11,6%). È allineata al dato italiano la presenza delle manifatturiere (8,6% contro 8,4%), mentre risultano leggermente inferiori le percentuali del comparto costruzioni (13,2% contro 13,8%) e del commercio (20,3% contro 21,4%). Elevata, pur senza superare il valore nazionale, l’incidenza delle imprese dei servizi non commerciali (34% contro 38%).
Notizie d'Abruzzo le notizie della tua regione