Bilancio 2026, Patto per l’Abruzzo: “tagli e tasse per coprire il disavanzo sanitario”

Critiche al Bilancio di previsione regionale 2026 arrivano dai consiglieri regionali del Patto per l’Abruzzo, che hanno tenuto una conferenza stampa in Consiglio regionale. Secondo l’opposizione, il bilancio sarebbe condizionato dai vincoli legati all’accantonamento obbligatorio per il disavanzo sanitario, con la necessità di reperire complessivamente 170 milioni di euro: 40 milioni attraverso l’aumento delle tasse, 130 milioni mediante tagli ai servizi e, per la prima volta dopo oltre vent’anni, il ricorso a nuovo indebitamento per circa 33 milioni di euro l’anno nel triennio 2026-2028.

Nel dettaglio, i consiglieri segnalano riduzioni di risorse in diversi settori: i beni culturali registrano un taglio di circa 1,5 milioni di euro, lo sport e le politiche giovanili di oltre 2,3 milioni, le politiche del lavoro di circa 2,8 milioni e l’agricoltura di oltre 275 mila euro. Ulteriori decurtazioni riguardano contributi e leggi regionali, tra cui Film Commission, Teatro Marrucino, Fondazione Michetti, Istituto Tostiano, Paesi Dipinti e Premio Paolo Borsellino, oltre ai fondi per lo sport e alla sicurezza di competenza delle Province.

Secondo il Patto per l’Abruzzo, i tagli incidono anche sui servizi e sui redditi, ricordando che, a causa del disavanzo sanitario, non sarebbe stato erogato il salario accessorio agli operatori della sanità. Allo stesso tempo vengono contestati alcuni finanziamenti che restano confermati, come quelli destinati al Napoli Calcio, alla Notte dei Serpenti e al Festival Dannunziano. Per l’opposizione, il bilancio non risponderebbe a una strategia di sviluppo e confermerebbe le difficoltà strutturali del sistema regionale, in particolare sul fronte sanitario, del lavoro, del trasporto pubblico e delle politiche sociali, ambiti sui quali vengono richiesti interventi programmati e di lungo periodo.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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