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Meno alberghi tradizionali, forte crescita degli alloggi per soggiorni brevi e una ristorazione che mostra segnali di tenuta e sviluppo. È il quadro che emerge per l’Abruzzo dall’analisi di Unioncamere-InfoCamere sui servizi di alloggio e ristorazione negli ultimi cinque anni, con dati aggiornati al 30 settembre 2025
In Abruzzo le imprese di servizi di alloggio di alberghi e simili risultano 812, un dato sostanzialmente stabile rispetto al 2021, senza variazioni percentuali. In controtendenza rispetto alla staticità del comparto alberghiero, cresce in modo significativo il segmento degli alloggi per vacanze e soggiorni di breve durata, che raggiunge 654 imprese, con un aumento di 175 unità pari a +36,5 per cento in cinque anni. Una dinamica che riflette anche a livello regionale il cambiamento delle preferenze dei viaggiatori, sempre più orientati verso soluzioni flessibili per soggiorni brevi.
A livello provinciale, per gli alberghi e strutture simili si registrano andamenti differenziati: Chieti conta 140 imprese (+5,3%), L’Aquila 248 (+0,4%), Teramo 315 (-0,3%) e Pescara 109 (-6,0%). Più marcata la crescita degli alloggi brevi, con incrementi a Chieti (+44,4%), Pescara (+52,0%), L’Aquila (+32,5%) e Teramo (+26,5%), confermando una riconfigurazione progressiva dell’offerta ricettiva regionale.
La ristorazione mostra segnali complessivamente positivi. In Abruzzo le attività di ristoranti con servizio al tavolo sono 4.700, in aumento di 158 unità rispetto al 2021, pari a +3,5 per cento. A livello provinciale crescono Chieti (+5,9%), Teramo (+5,3%) e L’Aquila (+4,3%), mentre Pescara registra una lieve flessione (-1,6%). Il settore si conferma così un presidio economico e sociale rilevante, in grado di intercettare la domanda legata alla convivialità e ai flussi turistici, in particolare nei periodi festivi.
Nel complesso, anche in Abruzzo emerge una divergenza sempre più evidente tra il comparto alberghiero tradizionale, che mostra segnali di stabilità o lieve contrazione, e quello degli alloggi brevi, in forte espansione. La ristorazione, pur con differenze territoriali, conferma una maggiore capacità di tenuta, restando uno degli elementi strutturali dell’economia turistica regionale.
