Trieste, Napoli, Roma leader per densita’ e rilevanza del patrimonio museale

Nel 2017 l’indicatore di densita’ e rilevanza del patrimonio museale, che considera sia la densita’ territoriale delle strutture che il numero annuo di visitatori, e’ pari a 1,6 per il complesso dell’Italia. Lo ha rilevato l’Istat nel suo ultimo aggiornamento annuale del sistema di indicatori del Benessere equo e sostenibile dei territori, riferiti alle province e alle citta’ metropolitane italiane. La distribuzione provinciale del patrimonio museale ha confermato il primato assoluto di Trieste, 37,8, seguita da Napoli, 31,2, Roma, 22,0, Firenze, 13,8, Milano, 12,3, Venezia, 8,2, e Pisa, 6,5. Nelle posizioni piu’ arretrate si trovano invece gran parte delle province del Mezzogiorno, in particolare quelle delle Isole. L’ultima in assoluto e’ Caltanissetta, 0,03, mentre Caserta, Trapani e Siracusa emergono in positivo collocandosi nel gruppo di testa, su valori vicini alla media Italia, 1,7. L’indicatore e’ stabile a livello nazionale rispetto al 2015, in apprezzabile crescita nelle province di Trieste, +5,3 punti, Roma, +3,2, e Napoli, +2,7, e in deciso calo a Firenze, -5,2 punti. Nelle province marchigiane colpite dal sisma del centro-Italia del 2016-2017 i valori, gia’ modesti nel 2015, si riducono tra il 50 e il 70%. L’esito delle diverse dinamiche territoriali si riflette in un aumento della distanza tra la prima e l’ultima provincia. Il range era di 32,4 punti nel 2015 e sale a 37,7 punti nel 2017. Le differenze tra le aree geografiche e nelle aree geografiche restano marcate. Prosegue la diffusione sul territorio nazionale delle aziende agrituristiche, nel 2017 sono 7,7 ogni 100 kmq, con un incremento del 3% rispetto al 2016. La presenza di agriturismi si conferma in assoluto piu’ elevata nella provincia di Bolzano, 43 ogni 100 kmq, ma l’area a maggiore e piu’ diffusa vocazione e’ il Centro

La presenza di aziende agrituristiche e’ uniformemente distribuita in gran parte delle province toscane, umbre e marchigiane, tra le quali emerge Siena, oltre 30 aziende per 100 kmq. Si discostano dalle tendenze regionali Prato, 7, Massa Carrara, 8, Macerata, 9,6, e Ancona, 10,1. Nel Nord, dopo Bolzano, seguono Trieste, 25,9, e Gorizia, 26,3, Imperia, 18,7, e La Spezia, 14,7, Asti, 14,8, Verona, 13,3, e Treviso, 11,9, Como, 11,8. Per contro, tutte le altre province settentrionali presentano valori inferiori alla media-Italia. Sebbene nel Mezzogiorno la ricettivita’ rurale sia inferiore alla media nazionale, sono presenti diverse province a maggiore vocazione, quali Teramo, 12,4, Pescara, 8, Napoli, 8,6, e Benevento, 7,3. Da segnalare la provincia di Siracusa, 8,9, unica provincia siciliana vicina alla media nazionale, e Lecce, 11,2, dove la diffusione delle attivita’ agrituristiche si discosta in maniera marcata dalle altre province pugliesi, ed esprime un trend di crescita molto accentuato, +170% rispetto al 2010. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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