Col Covid danni per 1.200 milioni per gli agriturismi

E’ un conto salatissimo quello che ha pagato l’agriturismo italiano per il Covid, pari a oltre milleduecento milioni di danni, senza contare le perdite sulle vendite dirette. A lanciare l’allarme e’ il presidente di Agriturist, Augusto Congionti, l’associazione che riunisce gli agriturismi di Confagricoltura, secondo il quale occorre puntare su un piano strutturale di ripresa e rilancio che promuova le peculiarita’ uniche dell’offerta degli agriturismi italiani.

La Liguria denuncia meno 60% tra ospitalita’, ristorazione e vendita diretta e l’azzeramento di eventi e attivita’ con le fattorie didattiche. In Piemonte l’assenza di turisti, la mobilita’ limitata e l’annullamento di fiere e manifestazioni hanno annientato i timidi segnali di ripresa. In Veneto le perdite medie sono del 75%, piu’ accentuate nelle strutture di montagna, terme e citta’ d’arte. Analoga situazione in Emilia Romagna, dove le aziende collinari e montane hanno registrato -90%, mentre quelle situate vicino alle citta’ sono attorno al 35%, grazie all’asporto e al turismo di lavoro. La Toscana lamenta perdite con punte superiori all’80% per l’ospitalita’ in fattoria. Se le Marche, ancora provate dal terremoto, stimano cali medi dell’80%, in Abruzzo la perdita e’ di circa il 40% destinata ad aumentare. Nel Lazio -35% per le vendite dirette e -70 per gli altri comparti, In Campania i cali vanno dal 70% all’80%, con perdita secca per eventi, cerimonie e fattorie didattiche. La Puglia segnala -70% ottenuto grazie alle presenze in luglio agosto e settembre. In Calabria il calo medio e’ dell’80% e i piu’ penalizzati sono gli agriturismi in montagna e collina. Le perdite per il settore, in Sicilia, oscillano tra l’80 e il 95%, con il 90% degli agriturismi e’ temporaneamente chiuso e il 20% non e’ certo di riaprire per questa stagione

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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