Tornano in liberta’ l’ex presidente della Cooperativa “La Rondine” e la dipendente con funzioni di coordinatrice, che erano agli arresti domiciliari dal mese scorso nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Pescara su un presunto appalto pilotato riguardante l’affidamento della gestione di residenze psichiatriche extra ospedaliere, del valore complessivo di oltre 11 milioni di euro. Lo ha stabilito il gip Nicola Colantonio, che ha accolto l’istanza di revoca o sostituzione della misura cautelare presentata dai legali. Nel provvedimento di revoca relativo alla dipendente il gip evidenzia che sono venute meno le esigenze cautelari che “avevano legittimato l’applicazione della misura cautelare”. Nello specifico, il giudice ritiene che “e’ decorso un apprezzabile lasso temporale di applicazione di misure cautelari custodiali, periodo nel quale” l’indagata “ha potuto riflettere sul disvalore delle proprie azioni”. Il gip inoltre sottolinea che “l’indagata rendeva piena confessione: circostanza che, considerato l’intervenuto completamento delle attivita’ di indagine, determina il venir meno del pericolo di inquinamento probatorio”. E poi: “verificato infine che il contratto di appalto illecitamente sottoscritto in conseguenza delle attivita’ illecite dei prevenuti veniva annullato dalla Asl”.
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