Nel 2021 l’Italia ha accolto 241mila nuovi immigrati a lungo termine o permanenti (compresi i cambiamenti di status e la libera mobilità), il 91% in più rispetto al 2020, anno che è stato segnato dalla pandemia di Covid-19 e dal picco delle restrizioni alla libertà di movimento, specie per quella transfrontaliera. E’ quanto emerge dall’International Migration Outlook pubblicato oggi dall’Ocse. Il dato comprende un 18,7% di immigrati che beneficiano di libera mobilità, un 20,2% di lavoratori migranti, un 50% di familiari (inclusi i familiari al seguito) e un 9% di migranti per motivi umanitari. Sono stati rilasciati circa 1.100 permessi a studenti internazionali e 2 900 a lavoratori migranti temporanei e stagionali (esclusa la migrazione intra-Ue). Inoltre, nel 2021 sono stati registrati 108mila distacchi intra-Ue, con un aumento del 19% rispetto al 2020: i lavoratori distaccati hanno generalmente contratti a breve termine. Romania, Albania e Marocco sono state le prime tre nazionalità di nuovi arrivati nel 2021. Tra i primi 15 Paesi di origine, il Bangladesh ha registrato l’aumento più forte (+6.800) e il Brasile il calo maggiore (-500) dei flussi verso l’Italia rispetto al periodo precedente. Nel 2022, il numero di richiedenti primo asilo è aumentato del 71%, raggiungendo circa 77mila.
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